Anzio e Nettuno erano indifendibili. Sciolte le due giunte leghiste

Il Governo ha sciolto per infiltrazione mafiosa le amministrazioni comunali leghiste di Anzio e Nettuno.

Anzio e Nettuno erano indifendibili. Sciolte le due giunte leghiste

Il consiglio dei ministri del Governo Meloni ha sciolto per infiltrazione mafiosa le amministrazioni leghiste di Anzio e Nettuno. Il provvedimento è arrivato dopo 9 mesi dall’insediamento delle due commissioni d’inchiesta che hanno passato al setaccio tutti gli appalti pubblici dei due comuni del litorale accertando come scrive il Consiglio dei Ministri “forme di ingerenza da parte della criminalità“.

Il Governo ha sciolto per infiltrazione mafiosa le amministrazioni comunali leghiste di Anzio e Nettuno

Nel febbraio scorso infatti l’inchiesta Tritone della Direzione distrettuale antimafia, coordinata dai procuratori aggiunti Michele Prestipino (nella foto) e Ilaria Calò e dai sostituti Giovanni Musarò e Francesco Minisci, aveva scoperto la costituzione di una locale ‘ndrangheta legata ai clan Tedesco, Gallace, Madaffari e Perronace.

L’indagine aveva portato all’arresto di 65 persone che gestivano il traffico di droga e avrebbero condizionato gli appalti sul territorio e la campagna elettorale del 2018 dove sono stati eletti i Sindaci leghisti Candido De Angelis ad Anzio e Alessandro Coppola a Nettuno (per il momento non indagati ufficialmente).

La decisione però almeno in apparenza non sembra aver scosso l’amministrazione comunale di Anzio viste le dichiarazioni rese dal sindaco De Angelis che ha continuato a dichiarare che gli appalti sono a posto nonostante sia stato provato un “sistema di controllo” guidato dalla cosca calabrese dei Gallace e reso possibile grazie ai legami che sarebbero intercorsi con la politica locale.

Zero reazioni invece da parte dei politici della ormai ex giunta De Angelis alcuni dei quali hanno già lanciato la loro candidatura alle regionali del Lazio ma che potrebbe saltare se risultassero anche loro nel fascicolo dell’antimafia. Ma le evidenze di quanto è accaduto nei due comuni non sono solo nella relazione finale delle commissioni ma anche nelle oltre mille pagine di intercettazioni. Lo stesso ex comandante dei carabinieri della compagnia di Anzio Giulio Pisani non esitò a confermare pubblicamente la presenza della mafia su questi territori.

Tra le tante conversazioni intercettate resta agli atti una telefonata dove lo stesso De Angelis avrebbe detto a Gabriele Perronace: “Che gli devo manda’ a tuo padre? A disposizione, pigliati quello che ti pare”. E Davide Perronace, parlando con lo zio Domenico Perronace (zio Mimmo): “Candido avrà chiamato 20 volte, avrà chiamato… a Gabriele… 20 volte, solo che questo va a lavora’. Eh… quando c’aveva tempo Gabriele andava là e non lo trovava… è andato lì e gli ha detto: Gabrié, che te devo dì, che gli devo manda’ a tu padre? A disposizione, pigliati quello che ti pare… qualsiasi cosa… i soldi, gli avvocati… a disposizione. E poi venisse chi gli pare a dirmi che gli ho dato una mano o che l’ho appoggiato che poi… lo so io come rispondere”.

Ma il legame tra appalti e politica è emerso subito dopo le elezioni del 2018 dove Davide Perronace pretendeva di aggiudicarsi gli appalti comunali in una discussione al telefono con l’ex assessore Giuseppe Ranucci “a Pì, la ditta non è intestata a me, è intestata a mio nipote e pure se è intestata a me io faccio la gara d’appalto, prendo l’appalto e il lavoro lo faccio io e basta, non ci stanno problemi, capito? Mo se è così chiamo Candido e farlo venire qua, perché se mi sento preso il c… diventa un macello, diventa un casino, ‘sta cosa m’ha proprio stranito”.

Oggi entrambi i comuni saranno affidati ad una commissione straordinaria, per diciotto mesi. Nettuno è al secondo scioglimento per condizionamento mafioso del 2005. Anche il comune di centrodestra di Cosoleto (Reggio Calabria) è stato sciolto insieme ad Anzio e Nettuno.

 

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