Armi all’Ucraina, Tajani: “Deciderà il Parlamento”

Sull'Ucraina non ci sono buone notizie in arrivo. Tajani: "Da Mosca nessuna apertura. Valutiamo con la Francia lo scudo anti-aereo".

Armi all’Ucraina, Tajani: “Deciderà il Parlamento”

“Non ci sono buone notizie in arrivo, anche la tregua di Putin è stata fatta a fine interni e in modo unilaterale. Bisogna continuare a lavorare per la pace, ma tutti questi segnali non autorizzano ad essere ottimisti”. È quanto ha detto al Corriere il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando della guerra in Ucraina.

Sull’Ucraina non ci sono buone notizie in arrivo. Tajani: “Da Mosca nessuna apertura. Valutiamo con la Francia lo scudo anti-aereo”

“Ci sono alcuni attori internazionali come Cina, Turchia e Stati Uniti – ha aggiunto il ministro degli Esteri – che potrebbero fare la differenza a livello diplomatico, ma reali manifestazioni di aperture da parte russa non ci sono al momento”.

“Con Washington non si è parlato di armi”

Tajani conferma che i colloqui dell’Italia con Washington “sono costanti e normali, noi siamo un interlocutore importante, ma non si è parlato di armi”. Il presidente americano Biden ha più volte sollecitato gli alleati occidentali a sostenere in modo più attivo Kiev. È in questo contesto che si inserisce l’incontro che nei giorni scorsi ha visto coinvolti Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale americana, e Francesco Talò, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni.

“Il sesto pacchetto di difesa è ancora da perfezionare”

“Il sesto pacchetto di difesa è ancora da perfezionare – ha detto ancora Tajani -, come previsto non ci sarà alcun invio prima di un’informazione al Parlamento. Stiamo discutendo anche con i francesi per perfezionare dal punto di vista tecnico l’invio di sistemi di difesa aerea che si basano su tecnologie congiunte fra Roma e Parigi”.

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