Assegno di inclusione, il governo fa cassa sugli ultimi: importo dimezzato per il primo mese di proroga

Un emendamento del governo alla Manovra dimezza l'importo dell'Assegno di inclusione nel primo mese di proroga.

Assegno di inclusione, il governo fa cassa sugli ultimi: importo dimezzato per il primo mese di proroga

Quando c’è da tagliare, il governo e la maggioranza non hanno mai dubbi. A rimetterci sono sempre gli ultimi. È stato così quando il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di cancellare il Reddito di cittadinanza ed è così anche ora, con un emendamento alla Manovra che punta a introdurre una stretta all’Assegno di inclusione.

La novità riguarda il primo mese di rinnovo della misura di sostegno. L’importo, infatti, sarà dimezzato. Un mezzo passo indietro, quindi, rispetto alla decisione dello stesso governo di azzerare la sospensione. Insomma, per i beneficiari dell’Assegno di inclusione era arrivata l’illusione di evitare il mese di stop prima del rinnovo, ma la marcia indietro sembra ora probabile con una riduzione dell’importo.

Assegno di inclusione, il governo taglia ancora sugli ultimi

La riformulazione dell’emendamento da parte del governo riguarda il primo mese di rinnovo della misura di sostegno per i più poveri. L’importo, quindi, sarà dimezzato. Con questa proposta viene riscritto l’articolo della Manovra che prevedeva la cancellazione della sospensione di un mese tra i primi 18 mesi di contributo e la proroga che può arrivare a un anno.

Quindi resta la possibilità di ottenere subito la proroga di un anno, senza dover aspettare un mese. Ma il primo assegno, stando all’emendamento del governo, verrà dimezzato. L’obiettivo di questa misura è evidentemente quello di risparmiare qualche risorsa, nello specifico – secondo la relazione tecnica – verrebbe prevista una spesa minore di circa 100 milioni.

Lo stesso emendamento (contenente più riformulazioni rispetto ai testi parlamentari) prevede anche che l’erogazione della liquidazione anticipata della Naspi in due rate. La prima sarebbe pari al 70% e la seconda al 30%. Prima del versamento della seconda rata dovranno essere effettuati i controlli sulla rioccupazione con rapporto di lavoro subordinato o di intervenuta titolarità di pensione. La relazione tecnica stima economie di spesa per 80 milioni.