Attacco alla Global Sumud Flotilla in acque internazionali: droni e bombe sonore contro le navi dirette a Gaza

Attacco alla Global Sumud Flotilla in acque internazionali: droni e bombe sonore contro le navi dirette a Gaza

Attacco alla Global Sumud Flotilla in acque internazionali: droni e bombe sonore contro le navi dirette a Gaza

Nuova escalation nel Mediterraneo orientale: nella notte tra martedì e mercoledì la Global Sumud Flotilla, composta da 51 imbarcazioni dirette a Gaza con aiuti umanitari, è stata attaccata mentre navigava in acque internazionali a sud di Creta. L’azione, condotta con droni, bombe sonore e spray urticanti, è stata attribuita dagli attivisti con “ogni probabilità” a Israele.

Secondo le testimonianze raccolte sui social e confermate dagli organizzatori, almeno tre navi hanno subito danni. La Zefiro ha riportato la rottura dello strallo di prua, mentre la Morgana, a bordo della quale si trovano anche alcuni italiani e la portavoce per l’Italia della Flotilla, Maria Elena Delia, ha perso l’uso della vela principale. Colpita anche la Taigete, che però non sembra aver riportato conseguenze gravi.

La denuncia degli attivisti

“Gli attacchi alle imbarcazioni della Flotilla mettono a rischio la vita di chi è a bordo”, ha denunciato in un video Maria Elena Delia, sottolineando come l’operazione sia “di una gravità senza precedenti perché avviene in acque internazionali, nella più totale illegalità”. Gli attivisti ribadiscono che le navi trasportano soltanto aiuti umanitari per la popolazione di Gaza e non rappresentano alcuna minaccia: “Non abbiamo armi, non ci lasceremo intimidire”.

Già nei mesi scorsi, a giugno e luglio, altri tentativi di raggiungere la Striscia erano stati fermati da Israele, mentre un attacco simile era stato registrato il 9 settembre al largo di Tunisi.

La posizione del governo italiano

Dagli Stati Uniti, dove si trova per l’Assemblea generale Onu, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto a Israele di “garantire l’incolumità di quanti sono a bordo” e di condurre eventuali operazioni “nel rispetto del diritto internazionale e con assoluta cautela”.

Il nodo del blocco a Gaza

La Global Sumud Flotilla aveva respinto soltanto ieri l’ipotesi avanzata da Israele di trasferire il carico di aiuti nel porto di Ashkelon, denunciando una strategia volta a ostacolare la consegna diretta alla popolazione. “I precedenti dimostrano che Israele non vuole facilitare gli aiuti, ma controllarli, ritardarli e negarli”, affermano gli attivisti in una nota, accusando Tel Aviv di portare avanti una politica che rientra nel blocco navale a Gaza, denunciato più volte anche da organismi internazionali.

Per gli organizzatori della Flotilla, il nuovo attacco “rappresenta l’ennesimo capitolo del braccio di ferro” con Israele e conferma il rischio di ulteriori rappresaglie contro chi tenta di aggirare il blocco.