Per qualcuno è una vera e propria tassa occulta sulle vacanze. Non a caso potrebbe scattare proprio dal primo agosto, nel periodo di massimo traffico sulle autostrade italiane. Parliamo dell’aumento dei pedaggi che porterebbe gli automobilisti a pagare di più già dal prossimo mese. Ma, dopo le polemiche, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha chiesto una retromarcia alla maggioranza. La proposta è contenuta in un emendamento dei relatori al dl Infrastrutture: a crescere sarebbe il canone annuo corrisposto ad Anas, prevedendo “un aumento di 1 millesimo di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B e a 1 millesimo di euro a chilometro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5”. Ma Salvini ora ha chiesto il ritiro dell’emendamento.
L’aumento scatterebbe dal giorno successivo all’entrata in vigore del decreto: secondo l’iter parlamentare si tratterebbe del primo agosto. Parliamo di una salita dei pedaggi di un euro ogni mille chilometri: un aumento generalizzato e che coinvolge tutte le classi che suddividono i veicoli in categorie (in A e B rientrano auto, camper e moto, 3-4 e 5 sono camion e traini). La proposta, come spiegato nella relazione illustrativa, nasce dalla necessità di “individuare una copertura strutturale per il fabbisogno incrementale necessario ad Anas per far fronte a una serie di eventi occorsi negli ultimi periodi”.
Un fabbisogno che ammonta “a circa 90 milioni di euro annui, corrispondenti agli introiti aggiuntivi attesi dall’incremento del canone”. Per il 2025, considerando che l’aumento scatta ad agosto, è atteso invece un introito aggiuntivo pari a 37 miliardi. Inoltre, si prevede che il canone venga poi incrementato ogni due anni con decreto del ministero guidato da Matteo Salvini, di concerto con quello dell’Economia, sulla base dell’inflazione. Insomma, un aumento biennale quasi automatico e legato all’inflazione.
Su i pedaggi autostradali: nuove tasse, solite divisioni
L’emendamento, fanno sapere fonti di centrodestra, è stato voluto dalla Lega. Ma alla fine lo stesso leader del Carroccio è stato costretto al dietrofront, chiedendo il ritiro dell’emendamento. Ma sull’aumento dei pedaggi si è registrato subito qualche mal di pancia in maggioranza, con Fratelli d’Italia che fa trapelare un certo disappunto per la presentazione della proposta. Anche perché è inevitabile che le destre vengano accusate di voler aumentare le tasse.
“Tasse e propaganda, nient’altro”, commenta la segretaria del Pd, Elly Schlein. Che attacca la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Anche oggi prova a mettere una tassa in più, stavolta sugli italiani che vanno in vacanza. Vuole aumentare i pedaggi autostradali da agosto, per colpire quando c’è più traffico di chi viaggia per le ferie”. I dem hanno presentato un sub-emendamento per fermare l’aumento, magari puntando anche sulle divisioni nella maggioranza.
Parla di un “fiume di tasse occulte” il capogruppo M5s al Senato, Stefano Patuanelli. Il capogruppo alla Camera, Riccardo Ricciardi, aggiunge: “Ecco svelato un tassello del piano per trovare i soldi che servono per il riarmo e per fare arricchire le lobby delle armi”. La “stangata estiva da 90 milioni di euro”, come spiega il Codacons, è “studiata per colpire gli automobilisti nel periodo di maggior utilizzo della rete autostradale”. Ma “la cosa più grave” è che i soldi reperiti in questo modo “non andrebbero né alla manutenzione delle strade, tantomeno alla sicurezza stradale, ma servirebbero per coprire spese extra quali illuminazione e costi di gestione vari”. Insomma, si paga di più ma i servizi non migliorano. Oltre al danno, la beffa.