Autostrade, ombre sull’Ad. Il nuovo manager sapeva dei report falsi sui controlli. La Guardia di Finanza scopre criticità su altri cinque viadotti

Anche dopo l’addio a Giovanni Castellucci la società dei Benetton non sembra riuscire a voltare pagine nella gestione delle autostrade in concessione. Dalle intercettazioni depositate dagli inquirenti al Tribunale del Riesame nell’inchiesta relativa ai controlli sui viadotti, che a settembre ha già portato a tre arresti e a sei interdittive, emerge infatti che anche il nuovo amministratore delegato, Roberto Tomasi, dirigente della stessa azienda dal 2015, sarebbe stato a conoscenza dei falsi rapporti su quelle verifiche determinanti per garantire la sicurezza degli utenti.

Avrebbe saputo che il direttore dell’VIII tronco di Bari, Gianni Marrone, non aveva fornito documenti all’ispettore del Ministero delle infrastrutture, Placido Migliorino, e che non aveva dato la necessaria documentazione alla Guardia di finanza, relativa a collaudi e certificati dei materiali, nel corso di una perquisizione. E l’indagine sui rapporti falsi, partita dopo gli approfondimenti sul crollo del Ponte Morandi a Genova, si allarga sempre di più. Nel corso delle perquisizioni compiute quando sono stati eseguiti gli arresti, gli investigatori hanno infatti trovato e sequestrato mail e documenti che hanno fatto loro ipotizzare criticità su altri cinque viadotti. Opere che ora dovranno essere analizzate dai consulenti nominati dalla Procura.