Baldino: “Dal governo un nemico al giorno. Mancava la giudice di Catania”

Parla la deputata M5S, Vittoria Baldino: "Il governo deve chiarire la provenienza delle immagini".

Baldino: “Dal governo un nemico al giorno. Mancava la giudice di Catania”

Onorevole Vittoria Baldino (M5S), cosa ne pensa del chiasso alzato dal ministro Salvini con la pubblicazione del video della giudice Apostolico?
“Credo che il governo debba chiarire assolutamente da dove provenga quel video. Se si tratta di immagini di repertorio, schedatura o un dossieraggio da usare al momento debito. Trovo piuttosto grave che quel video sia girato dalla parte opposta dei manifestanti: come ha fatto il ministro dei trasporti a venire in possesso in maniera così veloce di un video a suo dire così compromettente della giudice? C’è stato scambio da parte dei dicasteri?”.

Sembra di essere tornati ai tempi berlusconiani dell’attacco continuo ai magistrati…
“Io allargherei il perimetro e il contesto. Qui non abbiamo solo uno scontro tra politica e magistratura ma abbiamo un governo che non riesce ad assumersi le responsabilità delle proprie azioni e ogni giorno cerca un nemico da additare all’opinione pubblica. L’abbiamo visto con la Corte dei Conti quando ha espresso dubbi sulla gestione del Pnrr ed le è stata tolta la funzione di controllo. Lo stesso è accaduto con Anac quando ha espresso il suo parere sul codice degli appalti ed è stata tacciata di ingerenze. Lo stiamo vedendo adesso con un membro della magistratura che si sarebbe permesse la disapplicazione di una norma in contrasto con normativa comunitaria e internazionale. Non c’è stato sconfinamento, abuso di potere”.

Non stupisce che anche i presunti garantisti si concentrino sulla giudice?
“A me sembra che non esista il garantismo. Esistono delle etichette che si attribuiscono per circostanze e convenienza. Qualcuno in passato diceva: “il nemico del mio nemico è mio amico”. Io non voglio entrare nel merito dell’opportunità che un magistrato partecipi, questo è opinabile, però qui stiamo parlando di un governo che appare davvero allergico a qualsiasi tipo di contestazione: questo è il vero problema. È talmente allergico da usare il proprio potere per screditare gli organi che hanno l’ardire di alzare il dito nell’esercizio delle loro prerogative. L’azione della giudice non è stata contro il governo, ha solo esercitato le sue funzioni, tra l’altro riprese da un magistrato di Firenze. Ci sarà un ricorso, e poi deciderà la Corte costituzionale”.

Il silenzio di Nordio la stupisce?
“Non mi stupisco più di niente. Soprattuto da quando Nordio ha detto che i mafiosi non parlano al telefono”.

Armi di distrazione, quindi, per distrarre da cosa?
“È evidente che le stiano provando tutte, in maniera anche efficace, per distogliere l’attenzione mediatica dai problemi reali, e dico mediatica perché i cittadini invece hanno consapevolezza dei veri bisogni. Vorrei ricordare che qualche mese fa lo stesso Salvini aveva dichiarato che avrebbe preso provvedimenti per benzina sopra i due euro. Abbiamo rate di mutui saliti oltre il 70% per cui non ha mosso un dito. Famiglia colpite da inflazione e caro libri. Hanno sbandierato la tassa extraprofitti che hanno fatto sparire con un gioco di prestigio, come scoperto ieri nel decreto Asset. Siamo alla vigilia di una manovra che non porterà nulla per aiutare le persone in difficoltà di fonte a una crescita dello 0%. Per questo conviene parlare di migranti, di Vannacci e dei nemici di turno: rimangono confinati nella loro confort zone di propaganda e non si sposano le mani”.

Cosa può fare l’opposizione?
“Credo che in questo momento il contributo dell’opposizione sia quello di suggerire al governo alcune proposte, come abbiamo fatto riguardo al salario minimo. Con il salario minimo abbiamo imposto un tema, tant’è che hanno provato a metterci una pezza dandola al CNEL. Ma sono stati in difficoltà, perché hanno scoperto che la maggioranza dei cittadini era favorevoli. Ora serve connettersi al popolo, ai problemi reali e proporsi come alternativa credibile, e questo si costruisce con il tempo. Segnalo anche che questo è un governo che sta operando a colpi di fiducia, si riesce a fare poco in Parlamento.

Sul tavolo ora ci sono le riforme (premieranno e autonomia differenziata) che mettono in discussione la Costituzione. Può essere anche quella un’occasione per allargare i fronte dell’opposizione?
“Credo di sì. Come abbiamo avuto modo di vedere anche con il referendum di Renzi si crea un asse molto trasversale. Però credo sia anche un’occasione per distogliere l’attenzione dalla politica economica. Noi abbiamo già messo in conto la road map del governo: immigrazione fino all’estate, poi legge Bilancio, poi vedrai, da gennaio metteranno sul tavolo le riforme. E si tratta di riforme deleterie. L’autonomia differenziata completerà il delitto iniziato con la riforma del Titolo V. Sarà il delitto perfetto. Abbiamo visto con la regionalizzazione della sanità come non abbiano funzionato le cose, e a pagarne le spese non saranno solo le regioni più povere ma l’intero Paese che non potrà più immaginare di competere con gli altri Paesi europei che andranno ad altra velocità. Specie davanti alle grandi sfide della transizione ecologica, nel loro progetto, sul tema dell’energia, le regioni chiederanno più autonomia, le nostre imprese avranno un problema enorme di fronte a una normativa non uniforme. Non sarà solo un problema sociale e delle regioni più povere. Intaccherà l’intero Paese”.

Sulla costruzione di un’agenda di distrazione di massa che responsabilità ha la stampa?
La stampa ha un valore fondamentale nel sistema democratico: dovrebbe avere la forza di non inseguire l’agenda del governo e dei ministri di turno. Siamo stati un’intera estate dietro a Vannacci e Meloni in masseria mentre gli italiani avevano problemi più grossi. In questo momento, lo dicono anche i sondaggi, agli italiani interessa il lavoro, la sanità, la stabilità economica, e quindi una crescita del Paese. In questo momento il governo non ha una visione di Paese con una prospettiva di crescita. Il sistema mediatico dovrebbe e incalzarli su questo.