Ballottaggi, peggio del Pd soltanto l’astensionismo. Il centrodestra prende a sberle i dem. Ma per Renzi sono risultati a macchia di leopardo

Parla di risultati a macchia di leopardo, ma Renzi sa benissimo che le comunali 2017 non sono andate proprio così. Perché quella subita dal Pd è una batosta

Parla di risultati a macchia di leopardo, ma Matteo Renzi sa benissimo che le comunali 2017 non sono andate proprio così. Perché quella subita dal Partito democratico è una vera e propria batosta. Sconfitto in tutta l’Emilia Romagna, una volta era regione rossa di riferimento, a Genova, dove mai il centrodestra aveva governato, e in tante altre città chiave. Su tutte L’Aquila, dove al primo turno il candidato dem aveva sfiorato la vittoria al primo turno. Eppure davanti a un risultato così evidente Renzi ha tirato fuori un post su Facebook nella notte che tutto ha tranne che l’ammissione della sconfitta.

Oltre alle vittorie di Lecce, Padova e Taranto il segretario dem sottolinea i risultati di Molfetta, Cernusco sul Naviglio e Sciacca. Per carità, risultati rilevanti, ma non paragonabili alle sconfitte incassate in centri più grandi e nelle storiche roccaforti del Partito democratico. Tra quelle perse anche Sesto San Giovanni, la Stalingrado d’Italia, dove la sinistra è stata sconfitta dopo 72 anni.

I RISULTATI IN TUTTI I CAPOLUOGHI DI PROVINCIA

Una sconfitta per tutti è invece la scarsa affluenza alle urne. Bassa, bassissima, preoccupante. Alla fine della giornata dei ballottaggi ha votato soltanto il 46,02% contro il 58% del primo turno (il dato non tiene conto i Comuni di Sicilia e Friuli Venezia Giulia). Tra i Comuni più grandi superato il 50% dei votanti a Padova, Rieti e L’Aquila. A Genova ha votato il 42,66% degli aventi diritto, a Parma il 45,18%.