L’ultimo colpo di coda giudiziario dell’inchiesta su Banca Progetto, di proprietà fino ad almeno al 4 settembre 2024 (ma la data è sub Iudice) del fondo Usa, Oaktree Capital Management, è arrivato il 4 dicembre scorso, quando la Procura di Roma ha ordinato 52 perquisizioni ad altrettanti indagati, tra persone fisiche e giuridiche, in relazione ai finanziamenti ottenuti da alcune società di calcio, tra cui Ancona, Ternana e Triestina.
Soldi anche a imprese in odore di ‘Ndrangheta
I pm romani si sono così affiancati a quelli di Monza e Milano nell’indagine sulla banca accusata di aver prestato soldi – garantiti dallo Stato, grazie al beneplacito di Banca del Mezzogiorno-Medio Credito Centrale, l’istituto pubblico che certifica la solidità delle operazioni – a decine di piccole imprese, che però, per le procure, non avevano i requisiti per ottenerli. Tra queste anche società in forte odore di ‘Ndrangheta, riferibili alla Locale di Lonate-Pozzolo (Lc). Oltre 120 i milioni in ballo (che rischiano di ricadere sulla testa dello Stato).
Come funzionava
Per gli investigatori il meccanismo era semplice e ricorrente: l’impresa chiedeva il prestito e, per ottenere la copertura pubblica, faceva figurare finti aumenti di capitale o capitalizzazioni, che erano solo sulla carta, per apparire più florida di quanto fosse. Poi, una volta ottenuti i fondi, i soldi sparivano.
La prima sanzione di Bankitalia a marzo 2024
Sotto indagine sono finiti così decine di imprenditori e i vertici della banca (a partire dall’ex Ad, Paolo Fiorentino), che Banca d’Italia aveva sanzionato per mancanze in materia di antiriciclaggio una prima volta il 14 marzo 2023 e che il 24 ottobre 2024 era finita in amministrazione giudiziaria (finita nel marzo scorso) su richiesta della Dda di Milano e decisione del tribunale di Milano .
Nel mezzo, tra i vari tronconi dell’inchiesta, ci sono stati patteggiamenti di inquisiti e aperture di nuovi fascicoli d’indagine. Insomma, una storia lunga e complicata, ma soprattutto assai nota nei mondi bancario, finanziario e giudiziario.
L’eco dell’inchiesta su Oaktree mai arrivata in Comune
Sfortunatamente l’eco di questa vicenda tutt’altro che nascosta non è mai giunta dalle parti di Palazzo Marino. Ed è un male, perché le vicissitudini del fondo Oaktree (non indagato) avrebbero dovuto avere enorme rilievo e considerazione, visto che proprio Oaktree dal 22 maggio 2024 (fino a quando non è stata assorbita al 100% dal fondo canadese Brookfield Asset Management nel novembre 2025) è stato il proprietario dell’Inter, ovvero uno dei due fondi Usa, basati nei paradisi fiscali, con i quali Palazzo Marino ha trattato per anni e quindi perfezionato la vendita dello stadio di San Siro.
Nella vendita di San Siro nessun accenno all’istituto sotto inchiesta
Invece di Banca Progetto, nei documenti e atti della vendita del Meazza non vi è traccia. Non se ne parla, per esempio, nella relazione, presentata dal consulente scelto (senza gara) dalla giunta di Beppe Sala per accompagnare la cessione, del 17 settembre 2025.
La stessa relazione nella quale, circa la reale proprietà dei fondi di investimento – informazioni necessarie, tra l’altro, per evitare possibili fenomeni di riciclaggio di denaro, cioè uno dei capi d’accusa contestati ai vertici di Banca Progetto – che controllano Milan e Inter, si legge: “Le catene di controllo delle Squadre sono particolarmente complesse e coinvolgono decine di società costituite in diverse giurisdizioni e con diversa forma giuridica”, “La ricostruzione dell’effettivo controllo può solo essere stabilita previo un esame dettagliato degli accordi che stabiliscono la relazione tra investitori e società di gestione (gli “operating agreements”) e delle istruzioni in merito alle decisioni sui singoli atti di investimento e gestorie. Trattandosi di documentazione riservata, le Squadre non ne hanno consentito la visione”.
Tuttavia una maxi-indagine che coinvolgeva tre procure (Monza, Milano e Roma) e la Banca d’Italia è un’informazione tutt’altro che riservata e facilmente reperibile.
Reati a partire dal 2023
Di sicuro i reati contestati a Banca Progetto e che hanno portato all’amministrazione giudiziaria si riferiscono a periodi precedenti al 2024. Una relazione della GdF, per esempio, resa nota a novembre 2024, ipotizzava una truffa allo Stato da 6,7 milioni di euro, mentre il primo provvedimento sanzionatorio di Bankitalia è datato 14 marzo 2023.
La tentata vendita da parte di Oaktree
Bisogna dire che Oaktree il 24 settembre 2024 aveva firmato un accordo vincolante per la cessione della sua partecipazione di controllo sulla banca (pari al 99,82%) con il fondo Centerbridge Partners. Tuttavia quella operazione ha incontrato molte difficoltà, tanto che ad aprile 2025 Centerbridge aveva fatto causa a Oaktree proprio per la cessione.
Fedrighini: “Un macigno sulla vendita di San Siro”
“Quanto sta emergendo conferma un macigno che grava su Giunta e Consiglio in seguito all’operazione di vendita del Meazza”, attacca il consigliere comunale Enrico Fedrighini, “ovvero l’aver scelto di ignorare il parere preventivamente espresso dal Comitato Antimafia e Legalità, che segnalava: ‘La mancata comunicazione all’amministrazione comunale dei titolari effettivi comporta la segnalazione dell’operazione come sospetta e a rischio di riciclaggio’. Segnalazione all’UIF di BankItalia: mai avvenuta, perché il business prevale sulla trasparenza”. E ricorda ancora Fedrighini: “‘È opaco ciò che sta a monte, ed è molto a rischio ciò che sta a valle’ aveva detto in Commissione il prof. Nando Dalla Chiesa. Inascoltato”.