Schiaffo di Bankitalia: con Tasi aumenti fino al 60%

di Maurizio Grosso

Quella che arriva dalla Banca d’Italia, senza troppi giri di parole, è una bella botta per il presidente del consiglio Matteo Renzi. Nel giorno delle considerazioni finali svolte dal governatore Ignazio Visco, infatti, nella relazione annuale di palazzo Koch è contenuta una stima che rischia di sfatare definitivamente il mito dello sgravio degli 80 euro in busta paga. I cui effetti, in pratica, potrebbero non sentirsi affatto.

La mina
Tutto passa dalla Tasi, la nuova tassa sui servizi indivisibili. Ebbene, la banca centrale fa una simulazione non proprio confortante: se i comuni nel 2014 adottassero l’aliquota massima del 2,5 per mille il prelievo aumenterebbe del 60% rispetto al 2013. Se invece si prendesse per ipotesi l’aliquota minima dell’1 per mille, allora l’aumento sarebbe del 12%. Naturalmente il riferimento è all’anno 2013, quando il governo Letta, pressato soprattutto da Forza Italia, ha eliminato quasi del tutto l’Imu sulla prima casa. Ma c’è anche un altro allarme, che riguarda specificamente proprio l’alleggerimento degli 80 euro in busta paga: per garantire gli obiettivi di riduzione del deficit e il pagamento del bonus anche l’anno prossimo, per il 2015 il governo dovrà intervenire per recuperare ulteriori 14,3 miliardi. Anche se, ricorda palazzo Koch, per lo stesso 2015 il Def stima in 17 miliardi i rispermi derivanti dalla spendig review. Insomma, se si ha davvero l’intenzione di garantire lo sgrvio Irpef da 80 euro anche l’anno prossimo sarà bene che gli obiettivi di contenimento della spesa vengano raggiunti.

La replica
Sull’argomento Tasi non si è fatta attendere la replica del governo. “Noi siamo tranquilli e sereni”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio, secondo il quale gli italiani con la Tasi pagheranno meno rispetto a quando c’era l’Imu nel 2012 (poi abolita nel 2013). “E’ chiaro che se si confronta la Tasi con il 2013, quando l’Imu prima casa fu abolita, è un altro discorso”, ha precisato Delrio a margine del Festival dell’Economia

Il quadro generale
Dopodiché ieri, come di consueto, hanno tenuto banco le tradizionali “Considerazioni finali” di Visco. Il quale ha descritto un quadro di faticosa transizione verso la ripresa “non solo economica” che “non sarà breve, né facile”. E ha annunciato a breve misure per le piccole medie imprese. “Una dotazione di capitale più elevata agevolerebbe l’accesso delle imprese al credito; insieme con una maggiore diversificazione delle fonti di finanziamento esterno, le renderebbe piu’ robuste”, ha spiegato Visco puntualizzando che “una leva finanziaria in linea con la media europea richiede