Bassa redditività e pochi utili. Banche Ue ancora nei guai. Le previsioni di Moodys’. Necessari nuovi tagli. Ma nel sud Europa calano i crediti deteriorati

Le prospettive per il sistema bancario europeo sono per la maggiore parte negative anche se la stabilità finanziaria è in prevalenza migliorata. Pesa, inoltre, la debole redditività. Questa l’analisi dell’agenzia di rating Moody’s, secondo cui la nuova normativa Ue sul settore ha obbligato a rafforzare i livelli di capitale, il che tramite la riduzione degli asset di rischio e un migliore equilibrio tra attività e passività dovrebbe sostenere nel lungo termine la performance delle banche. Tuttavia, le deboli condizioni macro-economiche continuano a avere un impatto negativo sulle banche del Vecchio Continente e la scarsità complessiva degli utili implica che il settore bancario europeo resta strutturalmente vulnerabile.

TEMPI DURI
Moody’s si attende ulteriori iniziative di riduzione dei costi e anche possibili cambiamenti del modello di business. “Gli utili delle banche europee dovrebbero beneficiare di una riduzione degli oneri da accantonamenti nel 2015, ma i costi da contenziosi e di conduzione resteranno elevati”, ha commentato Carola Schuler, direttore generale dell’Emea Financial Institution group di Moody’s. Inoltre, in vista dell’entrata in vigore del regime di bail-in, ovvero del salvataggio senza ricorso a fondi pubblici, probabilmente i costi di provvista aumenteranno. Resta da vedere “se le banche trasferiranno ai loro clienti i maggiori costi della normativa e in particolare quelli di bail-in”. In termini di qualità degli asset, Moody’s prospetta condizioni stabili per le banche dei Paesi “core” dell’area euro, con esclusione delle banche tedesche specializzate nel finanziamento navale e di quelle olandesi più esposte nel real estate e alle Pmi. Attesa inoltre una minore pressione sulle banche dei paesi periferici, dove sta rallentando il problema dei crediti deteriorati, anche se la svolta si avrà solo con un più sostenuto miglioramento dell’economia.

MENO BCE
L’agenzia evidenzia anche la minore dipendenza dalla Bce delle banche dei Paesi periferici grazie al miglioramento del sentiment degli investitori, che ha anche permesso un più ampio accesso al mercato per le Pmi e il calo del costo di provvista. La ripresa tuttavia è fragile e questi miglioramenti – avverte Moody’s – potrebbero avere variazioni improvvise. Al di fuori della zona euro, le banche britanniche stanno beneficiando della ripresa economica mentre c’è aria di burrasca per quelle russe.