Bene Letta, ma diamo subito fiato alle imprese

di Monica Setta

“Qualcosa è cambiato dopo il bis di Napolitano al Quirinale e il governo di Enrico Letta è il riflesso di questa novità positiva per il Paese. Ci sono opposizioni nette all’esecutivo di “larghe intese” ma ormai la strada ė segnata: l’Italia ha vitale bisogno di riforme istituzionali ed economiche. È necessario rimettere al centro del dibattito politico il lavoro, le imprese, il fisco”. Marilù Faraone Mennella, imprenditrice napoletana, first lady della Confindustria dal 2000 al 2004 quando il marito Antonio D’amato fu leader di viale dell’Astronomia non parla spesso, anzi. Ma la passione per la politica nella sua vita anche imprenditoriale l’ha sempre portata a fare scelte nette e a dire, quando decide di parlare come fa ora con La Notizia, cose inequivocabili, sia pure al rischio dell’impopolarità. “Letta farà di tutto per fare il governo”, dice,” perchè mai come ora occorre restituire fiducia ai cittadini nella politica. Dobbiamo archiviare presto la brutta pagina dell’inconcludenza”.

Letta ha appena iniziato a lavorare che già eri Grillo ha annunciato guerra all’esecutivo. Che ne pensa?

Una cosa semplice: il nostro sistema politico, direi anche economico, ė così ingessato che chiunque alzi la voce per protestare viene acclamato e trova immediati consensi; quando poi, però, gli stessi che protestano cercano di passare alla fase della “proposta”, si torna alla paralisi. Grillo ha fatto l’en plein alle ultime elezioni perchè si ė posto come paladino della protesta e della cosiddetta “anti politica”, ma il suo potenziale, a giudicare dalla vittoria del Pd in Friuli Venezia Giulia con la Serracchiani, sembra già esaurito”.

Grillo dice che il 25 aprile è morto, se i partigiani vedessero l’inciucio Pd/Pdl, si metterebbero a piangere. Il governo Letta, sostiene, è il peggior bluff della Repubblica…

“Grillo continua a sbagliare, a sottovalutare il fatto che il Paese ha bisogno urgente di un governo: due mesi dopo le elezioni, con una crisi economica in atto, non possiamo consentire alla politica di incartarsi in giochini di potere o di alleanze, dobbiamo pretendere serietà e pragmatismo. Il momento degli interessi di parte c’è stato e ha prodotto un impasse negativo, adesso la politica deve seguire le indicazioni di Napolitano e fare uno sforzo di responsabilità per fare un esecutivo per le riforme. Napolitano non ė il salvacondotto alla crisi, non può fare da solo l’impossibile. Il presidente della Repubblica costituisce una spinta “alta” ma il resto lo devono fare tutte le forze politiche dimostrando di avere dignità e consapevolezza del momento”.

Se Grillo e Vendola annunciano battaglia contro il governo, Renzi è collaborativo. Dimostra più lucidità di Bersani, o no?
“Matteo Renzi è stato capace di far emergere verità anche scomode, ha reso evidente come il suo partito avesse seri problemi al suo interno tanto da implodere, nonostante la vittoria “tecnica” alle ultime elezioni. Ė un politico capace che saprà fare in futuro molto bene. Ma non credo personalmente alle facoltà taumaturgiche dei singoli. Come da solo Napolitano non può essere il salvacondotto per la nostra crisi politica, così Renzi può contribuire al cambiamento in accordo con altre forze politiche. Adesso i nomi contano poco, l’importante è che Enrico Letta possa dare risposte chiare al Paese riportando al centro del dibattito i temi del lavoro, del fisco, delle imprese. È necessario che l’Italia abbia quelle riforme necessarie per agganciarci ad una ripresa che è già partita negli Usa”.

Il vicepresidente della Confindustria Aurelio Regina intervistato da noi ieri, sostiene che lo spread italiano è sovrastimato. Lei come spiega la parziale tranquillità dei mercati malgrado le turbolenze della politica?
“Merito della presenza di Mario Monti che costituisce, con il suo prestigio, garanzia di stabilità per i mercati. Messaggio di fiducia ribadito dal bis di Napolitano al Quirinale. Ma non sono ottimista sul futuro dell’economia da qui alla fine del 2013. Senza provvedimenti strategici le possibilità di invertire il ciclo della nostra economia sono davvero molto scarse. Ecco perchè confido molto nel fatto che Enrico Letta, grazie alla sua determinazione e all’equilibrio caratteriale, riesca a mettere d’accordo tutti per fare un governo capace di fare le riforme necessarie di cui il Paese ha urgente bisogno”.