Beppe Brillo. Il leader M5S scrive al Corriere per sedare le polemiche sulla Raggi. Ma la sua lettera ha un che di bizzarro

Punti esclamativi, frasi lasciate in sospeso e periodi non di immediata comprensione. Ecco la lettera che Beppe Grillo ha inviato al Corriere della Sera.

Beppe Grillo cerca, una volta per tutte, di sedare le tante discussioni e polemiche sul Movimento Cinque Stelle dopo una settimana che definire di fuoco è un eufemismo. E lo fa con una lettera inviata al Corriere della Sera. Una lettera, però, che ha un che di bizzarro. Volendo esser buoni, è perlomeno notevole. E lo è per tre ragioni: il tema della lettera, cioè i moltissimi guai politici che sta passando il M5S a Roma; la rarità dell’evento – Grillo scrive molto raramente ai giornali – e, soprattutto, lo stile molto libero e un po’ confuso del testo, che lo rende parecchio diverso dagli articoli solitamente ospitati dal Corriere. Insomma, una lettera perlomeno sui generis.

Il succo dell’articolo è: il Movimento 5 Stelle non è perfetto perché la perfezione non esiste, ma tutti gli altri sono peggio di noi. La posizione standard, insomma. Una posizione, peraltro, anche legittima. Ma ciò che stupisce è che Grillo sviluppa questo argomento con paragrafi quasi incomprensibili, moltissimi punti esclamativi  e punti di sospensioni.  E frasi come “mi sfugge l’audience di questo nulla”, o “ritardare una involuzione senza cambiare nulla nel frattempo non serve”.

LA LETTERA – Esordisce Grillo: “Dopo giornate di fila di dibattiti sul nulla, ma che pagliuzza e che trave? Qui è un acaro contro un autotreno! Eppure non sono soddisfatto… l’inconsistenza assoluta delle stupidaggini che vengono discusse da trombatissimi pantaloni, appena tornati da ferie guadagnate ossequiando questo e quello, mette a pensare… Mentre stiamo spiegando quello che sarebbe immaginariamente successo e tentando di portarlo sul piano della realtà io non so… mi sfugge l’audience di questo nulla”.

Tante parole, punti esclamativi e frasi in sospeso, prima della sua conclusione: “c’è solo una spiegazione: camuffati da tetri pantaloni ci sono dei frustrati che cercano l’uomo forte! questo è il senso estremo del benpensantismo di oggi… qualcosa che, nella mia mente, non trova perdono e giustificazioni, solo nauseato fastidio. In questo caso mi dispiace tanto, ma il movimento avrebbe solo ritardato l’arrivo di nazisti, fascisti e leghisti! Ma ritardare una involuzione senza cambiare nulla nel frattempo non serve!”.