Berlusconi e Salvini non si rassegnano

Lega e Forza Italia avvisano la premier Meloni. Il Governo durerà soltanto finché vorranno Salvini e Berlusconi.

Da un lato i mal di pancia di Forza Italia, dall’altro le provocazioni della Lega. Sembra non esserci pace per Giorgia Meloni che, anche nel giorno in cui ha chiesto la fiducia alla Camera, deve fare i conti con i suoi riottosi alleati che talvolta danno l’impressione di muoversi simultaneamente per lavorare ai fianchi la premier.

Lega e Forza Italia avvisano la premier Meloni. Il Governo durerà soltanto finché vorranno Salvini e Berlusconi

Del resto da tempo si susseguono voci di contatti tra Licia Ronzulli, da sempre ritenuta l’ala forzista che guarda con favore al Carroccio, e Matteo Salvini e addirittura è spuntata l’indiscrezione secondo cui, nel pieno delle consultazioni, i due sarebbero stati visti intenti a chiacchierare in un bar di Roma in zona Prati.

Intendiamoci, non c’è nulla di male e i due potrebbero essersi visti in qualità di amici. Inoltre non è dato sapere di cosa abbiano discusso. Tuttavia non si può che notare come, proprio quando le tensioni nella coalizione hanno raggiunto il loro massimo, i due sono stati avvistati insieme e non in una sede istituzionale ma in un ben più tranquillo bar.

Quel che è certo è che Lega e Forza Italia, al di là di quanto dicano pubblicamente i loro big, sembrano giocare una partita a parte rispetto a quella della premier. Negli ultimi giorni, con mosse spesso sotto traccia, è stato soprattutto Salvini a puntare i piedi. Certo non lo ha fatto con sparate gridate ai quattro venti ma con tecniche ben più raffinate.

Il primo giorno da neo ministro ha accolto al ministero delle Infrastrutture l’ammiraglio e capo della Guardia costiera, Nicola Carlone, per discutere di migranti e di fatto lanciare un’ipoteca sulla tanto agognata delega ai porti. E lo ha fatto facendosi accompagnare da Edoardo Rixi che, come noto, Salvini vorrebbe imporre come sottosegretario alle Infrastrutture.

Difficile non vedere in un simile gesto un guanto di sfida alla Meloni visto che quest’ultima deve ancora decidere a chi compete la gestione dei porti, quindi anche quella dei migranti, e che non è ancora entrata nel vivo la partita dei sottosegretari. E il giorno dopo le cose non sono affatto migliorate visto che Salvini ha pensato bene, a poche ore dal discorso con cui la premier ha chiesto la fiducia alla Camera, di tentare di dettare l’agenda politica della coalizione a partire dal superamento della legge Fornero, l’estensione della Flat tax al 15% e la pace fiscale.

Tutti temi poi effettivamente finiti all’interno del discorso della Meloni. Ma c’è di più. Salvini sta puntando i piedi anche nella partita dei sottosegretari facendo capire che il Carroccio punta a ottenerne 12-13. Ironia della sorte si tratta della stessa cifra di sottosegretari a cui punterebbe anche Forza Italia.

E proprio gli azzurri, in realtà come accade ormai da settimane, hanno lanciato nuovi messaggi in codice alla premier sottolineando come senza i loro voti in Senato, l’Esecutivo stesso è a rischio. Lo ha ricordato ieri Alessandro Cattaneo, capogruppo di Forza Italia alla Camera, spiegando anche che c’è molta attesa per l’intervento che il Cavaliere farà quest’oggi a Palazzo Madama: “Per noi, tra i tanti aspetti positivi di questa legislatura, c’è il ritorno di Berlusconi in Senato e domani sicuramente farà un discorso di altissimo profilo”.

Cosa significa? Semplicemente, continua l’azzurro, che Silvio è colui che “ha inventato il Centrodestra, nel 2008 ha dato vita all’ultimo Governo pienamente legittimato dal voto popolare e oggi quel Centrodestra si ripresenta davanti alle Camere, prende la fiducia, e ricomincia a lavorare secondo l’indirizzo e l’intuizione che Berlusconi ha avuto dal 1994 in avanti”.

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