Berlusconi di nuovo in ospedale. La sentenza Ruby ter può attendere

Nuovi accertamenti medici per l’ex premier Berlusconi. I legali pronti a chiedere il legittimo impedimento. Il nuovo stop arriva

Berlusconi di nuovo in ospedale. La sentenza Ruby ter può attendere

Una visita di controllo di routine, poi il ricovero lampo per condurre accertamenti. Sembra davvero un periodo no per Silvio Berlusconi. Che, ormai da tempo, accusa problemi di salute che lo tengono lontano sia dalla scena politica che da quella giudiziaria.

Berlusconi di nuovo in ospedale. La sentenza Ruby ter può attendere

Proprio come accaduto in diverse occasioni e per quello che appare come uno strano scherzo del destino, questo nuovo stop arriva proprio alla vigilia di un processo nel quale il fondatore di Forza Italia è imputato. Si tratta del Ruby ter che si sta celebrando a Siena e in cui il pubblico ministero, Valentina Magnini, contestano al Cavaliere il reato di corruzione in atti giudiziari. Un procedimento delicato e che proprio oggi, almeno stando al calendario, dovrebbe andare a sentenza. Ma che, con la probabile richiesta di legittimo impedimento da parte dei difensori di Berlusconi, potrebbe slittare per la quinta volta. Dato che gli avvocati Federico Cecconi e Enrico De Martino, in precedenza, hanno annunciato la volontà del Cav di effettuare una deposizione spontanea in aula che, per ovvi motivi, non ci potrà essere.

Così l’atteso verdetto sembra destinato all’ennesimo stop. Già perché la richiesta di condanna a 4 anni e 2 mesi, formulata dal magistrato senese, risale addirittura al lontano 13 febbraio 2020. Peccato che da quel giorno in poi, il procedimento si è letteralmente arenato con continui rinvii per i più disparati motivi. Il primo risale al 21 maggio dello scorso anno. E a causarlo è stata l’impossibilità dei difensori di raggiungere Siena a causa delle restrizioni agli spostamenti tra regioni introdotte per arrestare la pandemia da coronavirus. Il secondo stop avviene l’1 ottobre quando il Cavaliere risulta positivo al Covid-19. Per non farsi mancare niente, il 25 novembre arriva il terzo intoppo. Causato, questa volta, dalla volontà espressa dell’ex Presidente del Consiglio di deporre in aula.

Le sentenze di Silvio e i rinvii

Il quarto rinvio, invece, risale al 14 gennaio di quest’anno, causato dalla necessità di effettuare alcuni accertamenti di salute all’ospedale di Monaco. Un ricovero inatteso e che è stato disposto d’urgenza dal medico di fiducia del Cavaliere, il dottore Alberto Zangrillo. Che ai giornalisti raccontò che era stato reso necessario dalla presenza di “un problema cardiaco”. Guai di salute che, purtroppo, si sono ripetuti anche due settimane fa. Per l’esattezza il 24 marzo, quando l’avvocato Cecconi ha rivelato nell’aula alla Fiera di Milano dove si sta celebrando un altro spin off del processo Ruby ter, che il Cavaliere era stato nuovamente ricoverato per adeguare la terapia a cui è sottoposto per curare i postumi dall’infezione da coronavirus.

Il procedimento senese è quello in cui i magistrati accusano l’ex premier di aver pagato il pianista senese Danilo Mariani per indurlo a falsa testimonianza sul caso Olgettine. Per Mariani il pubblico ministero ha chiesto 4 anni e 6 mesi. Anche per il reato di falsa testimonianza oltre a quello di corruzione in atti giudiziari. Uno stralcio del maxi processo sulle “cene galanti” di Arcore e sui soldi pagati alle ragazze per tenere la bocca chiusa. Era stato trasferito a Siena dopo lo ‘spacchettamento’ deciso dal giudice per l’udienza preliminare di Milano nell’aprile 2016.

Da quel momento il filone principale è rimasto a Milano. Ma si sono aperti diversi spin off che hanno messo nel mirino altre posizioni, sempre con l’ex Capo del Governo imputato. E che sono finiti nelle mani dei giudici di Torino, Pescara, Treviso, Roma e Monza.

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