Berlusconi ricoverato oggi al San Raffaele di Milano. La volta scorsa fu dimesso subito dopo l’udienza del processo Ruby

Berlusconi era stato ricoverato lo scorso 24 marzo, a darne la notizia fu il suo avvocato Federico Cecconi. Poi venne dimesso il giorno dopo

Berlusconi ricoverato oggi al San Raffaele di Milano. La volta scorsa fu dimesso subito dopo l’udienza del processo Ruby

Silvio Berlusconi è ricoverato oggi all’ospedale San Raffaele di Milano. Il leader di Forza Italia era già stato ricoverato lo scorso 24 marzo per poi essere dimesso dopo pochi giorni. All’epoca la sua assenza fece piuttosto rumore. Il suo legale Federico Cecconi rivelò che il Cavaliere “per problemi di salute è ricoverato da lunedì” al San Raffaele di Milano. Dove, a suo dire, sarebbe dovuto restare sotto osservazione ancora per qualche giorno. Ma alla fine i medici lo hanno dimesso nel tardo pomeriggio del giorno dopo.

Berlusconi ricoverato al San Raffaele di Milano. La volta scorsa fu dimesso subito dopo l’udienza del processo Ruby

In quel processo imputata è l’ex olgettina Giovanna Rigato. Che andrà a processo a Monza per tentata estorsione, di un milione di euro, ai danni di Berlusconi che, in questo procedimento, riveste il ruolo di parte offesa. Berlusconi è ricoverato oggi perché dopo una visita di controllo i medici deciso di sottoporlo ad alcuni accertamenti. L’ex premier che ha trascorso la Pasqua nella casa di sua figlia Marina in Provenza, ha raggiunto l’ospedale in elicottero. Il Cavaliere era stato ricoverato lo scorso 24 marzo, a darne la notizia fu il suo avvocato Federico Cecconi che parlo’ di un adeguamento della terapia per l’ex presidente del Consiglio.

Secondo l’accusa nel processo la giornalista e showgirl, ospite abituale delle serate di Arcore, come raccontato dallo stesso leader di Forza Italia ai pm milanesi, Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, avrebbe preteso il pagamento di 1 milione di euro per tenere la bocca cucita sulle serate galanti. Minacciando l’ex premier che se non avesse ottenuto il denaro avrebbe cambiato versione sul caso Ruby spifferando tutto sia ai media che ai magistrati.

La sentenza del processo Ruby ter domani a Siena salta?

E’ intanto attesa per domani la sentenza per il processo Ruby ter a Siena che vede imputato Silvio Berlusconi per corruzione in atti giudiziari insieme a Danilo Mariani, pianista di Arcore. Ma tutto potrebbe slittare a causa dello stato di salute del cavaliere, nuovamente ricoverato: era accaduto anche il 14 gennaio scorso, precedente udienza. I legali del leader di Fi, dal momento che Berlusconi si trova al San Raffaele per accertamenti, potrebbero richiedere il rinvio per legittimo impedimento. Gli avvocati Federico Cecconi e Enrico De Martino, in precedenza, avevano annunciato la volonta’ dell’ex premier di una deposizione spontanea in aula.

Quello di domani potrebbe essere il quinto slittamento della sentenza: il primo il 21 maggio dello scorso anno per l’impedimento dei legali di raggiugere Siena a causa delle restrizioni agli spostamenti tra regioni per il Covid, il secondo l’1 ottobre a causa della positivita’ al coronavirus di Berlusconi, il terzo il 25 novembre alla luce della volonta’ dell’ex premier di deporre in aula, il quarto il 14 gennaio di quest’anno per gli accertamenti di salute all’ospedale di Monaco. Berlusconi a Siena e’ accusato di aver pagato Mariani per indurlo a falsa testimonianza sul caso Olgettine. Il pm Valentina Magnini ha chiesto per Berlusconi una condanna a 4 anni e 2 mesi di reclusione.

Quando dieci anni fa alla Camera votarono Ruby nipote di Mubarak

Il Fatto Quotidiano ricorda che proprio nell’aprile 2011 314 deputati votarono che sì, il presidente del Consiglio aveva telefonato alla questura di Milano per far liberare una ragazzina di 17 anni, conosciuta come Ruby Rubacuori, perché convinto fosse la nipote di Hosni Mubarak , presidente dell’Egitto. Lorenzo Giarelli racconta che in quel processo dopo la condanna in primo
grado, Berlusconi fu assolto anche grazie alla modifica del reato di concussione.

Era 5 aprile 2011. Il centrodestra è a pezzi da mesi, con Gianfranco Fini uscito dal Pdl e l’Italia che fa la triste conoscenza dello spread . Silvio coopta tutti i suoi ministri, che si presentano come alunni disciplinati sui banchetti del governo a Montecitorio, dove si decide se la Procura di Milano possa indagare il premier o se non sia il caso di spedire tutto alla Consulta,  invocando il trasferimento degli atti al Tribunale dei ministri. Dietro il tecnicismo c’è però una domanda semplice semplice: Berlusconi ha telefonato in questura per risolvere  i fatti suoi o per scongiurare una crisi diplomatica?

Il voto finisce 314 a 302. Decisivi sono proprio i ministri, molti dei quali nei tre anni precedenti non hanno messo piede in aula. Ci sono Umberto Bossi, Angelino Alfano, Giulio Tremonti, Renato Brunetta, Giorgia Meloni, Michela Vittoria Brambilla,Franco Frattini. Sì, c’era anche Giorgia Meloni.