Biden invierà a Kiev aerei da combattimento e addestratori

Sono in arrivo forniture di aerei da combattimento per Kiev. L’evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina impone maggiore sostegno.

Biden invierà a Kiev aerei da combattimento e addestratori

Sono in arrivo forniture di aerei da caccia per Kiev. L’evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina impone, infatti, un maggiore sostegno da parte degli alleati. Dal Pentagono, così, trapelano indiscrezioni sempre sulla possibilità della svolta.

Il Pentagono sta valutando di inviare forniture di aerei da combattimento a Kiev

A pesare sono soprattutto le preoccupazioni sulla tenuta ucraina di fronte all’avanzata russa, che vede una mobilitazione crescente degli stormi nei bombardamenti sul Donbass e negli attacchi missilistici contro le città. Secondo le stime, Kiev avrebbe solo 56 velivoli da combattimento ancora efficienti, molto vecchi e rapidamente logorati dall’impegno nel conflitto. Si tratta di jet d’epoca sovietica, che però necessitano di ricambi che nessuno in Occidente produce.

Da tempo l’Ucraina cerca di acquistare sul mercato internazionale Mig 29 e cacciabombardieri Sukhoi Su 25

Da tempo si cerca di acquistare sul mercato internazionale dell’usato altri Mig 29 e cacciabombardieri Sukhoi Su 25 perché gli ucraini hanno molti più piloti che aerei: equipaggi considerati esperti che però non possono contribuire al conflitto. Al vaglio c’è l’ipotesi di forniture di caccia occidentali, in modo da ridurre il gap tecnologico con l’aeronautica russa.

Il generale Charles Q. Brown, comandante in capo dell’Us Air Force, ha detto che la questione è sul tavolo, anche se non è stata ancora presa una decisione. C’è poi un altro tema direttamente collegato alle eventuali forniture di caccia, si tratta dell’addestramento dei militari.

“Credo che abbiamo la responsabilità – ha dichiarato il generale Brown – di essere pronti ad istruirli. Lo facciamo con tutti gli alleati e partner: non ci sono differenze nei confronti degli ucraini”.

Pochi giorni fa la Camera statunitense ha autorizzato uno stanziamento di 100 milioni di dollari per formare gli equipaggi direttamente negli Usa. La mozione deve venire ratificata dal Senato, cosa che non avverrà prima di settembre.

Ieri finalmente è arrivato l’accordo per lo sblocco del grano fermo nei porti

In tanti oramai ritengono che il conflitto non si fermerà nel 2022 e che si tratti di una guerra di logoramento, in cui la vittoria sarà decisa dal collasso di uno dei due eserciti per carenza di risorse belliche o di volontà di lottare. Ed è per questo che le forniture militari all’Ucraina sembrano destinate ad aumentare, in numero e qualità, per fronteggiare la marcia delle forze russe. Intanto finalmente è arrivato l’accordo per lo sblocco del grano fermo nei porti.

L’Ucraina ha firmato ieri la sua parte dell’accordo sul grano con la Turchia e l’Onu, come riporta il media ucraino ‘Strana.ua’, ripresa anche da Tass. “Il documento è stato firmato dal ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov, dal ministro della Difesa turco Hulusi Akar e dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres”. La Russia dal canto suo ritiene che l’accordo con l’Ucraina sia “importante perché i canali di approvvigionamento del mercato globale dovrebbero essere sbloccati a causa dell’incombente crisi alimentare”. Lo afferma il Cremlino, riporta la Tass.

L’accordo riguarda la creazione di corridoi sicuri da Odessa e altri due porti sotto controllo dell’Ucraina. L’intesa – fanno sapere da Kiev – non prevede scorte militari per le navi che trasporteranno il grano. Intanto sul campo si continua a combattere.

“Le truppe nemiche russe hanno tentato senza successo di assaltare le posizioni ucraine nelle regioni di Donetsk e Kherson”. Lo ha riferito lo stato maggiore delle forze armate ucraine, scrive l’agenzia Unian. “Nella regione di Donetsk, i soldati ucraini hanno frenato tutti i tentativi del nemico di avanzare nelle direzioni di Verkhnokamyanskyi e Ivano-Daryivka. Gli occupanti se ne sono andati”, ha precisato lo stato maggiore.