Bocciati gli ordini del giorno M5S-Sinistra per bloccare l’inceneritore di Roma

L'Aula della Camera ha bocciato l'ordine del giorno M5S-Avs contro l'inceneritore di Roma. Gualtieri gongola: "La procedura è partita".

Bocciati gli ordini del giorno M5S-Sinistra per bloccare l’inceneritore di Roma

L’Aula della Camera ha bocciato, questa mattina, l’ordine del giorno del M5S al dl Pnnr sull’inceneritore di Roma. Il testo è stato bocciato con 246 No e 46 Sì. Ha favore hanno votato solo Avs e M5S. Contro gli ordini del giorno, compatti, tutti gli altri gruppi, compresi Pd e Terzo Polo. Stesso destino per il testo, sostanzialmente analogo, di Avs. L’ordine del giorno, a prima firma di Filiberto Zaratti, è stato bocciato con 252 no, 46 sì e due astenuti.

L’Aula della Camera ha bocciato l’ordine del giorno M5S-Avs contro l’inceneritore di Roma. Gualtieri gongola: “La procedura è partita”

“La procedura è partita, il piano è vigente, il termovalorizzatore va avanti” ha detto a SkyTg24 il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Schlein – ha aggiunto il primo cittadino della Capitale parlando dell’inceneritore – ha detto una cosa importante che queste mozioni, oltre a essere sbagliate politicamente sono prive di senso: parlano ancora della questione dei poteri del commissario che risalgono ormai a un anno fa e che hanno prodotto un piano di rifiuti di Roma ormai vigente”.

“Mozioni politicamente sbagliate e prive di senso”

“Io sono disponibile a discutere, entrare nel merito”, ma, ha detto ancora Gualtieri, “ora non c’è stata una discussione di merito dettagliata, anche perché si stava davanti a un ordine del giorno provocatorio. Non avviamo la discussione sul piano rifiuti di Roma quando lo decidono dei gruppi su una risoluzione, noi siamo un partito serio”.

“La stima della dimensione – ha spiegato il sindaco di Roma – è stata fatta sulla base di una accurata valutazione scientifica, su un punto molto alto di differenziata. Elly Schlein ha fatto riferimento a un passaggio della mozione congressuale: c’è una zona dell’Europa dove siccome i termovalorizzatori sono stati fatti quando i livelli di differenziata erano più bassi, adesso c’è una sovracapacità, e quindi è chiaro che non bisogna fare altri termovalorizzatori e in alcuni casi vanno anche chiusi. Invece in zone come il centro-sud dove c’è una sotto-capacità lì si propone il dilemma discarica – termovalorizzatore”.

“Faccio una discarica che mi dura quattro anni – ha aggiunto Gualtieri -, poi ne faccio un’altra, poi un’altra ancora, oppure invece prendo energia da miei rifiuti? Questa energia la faccio fare ad altri o i soldi ce li prendiamo noi?”.