Bombardata una base militare in Iraq, un morto e 8 feriti: Israele e Usa negano ogni coinvolgimento

Almeno un morto e 8 feriti nel bombardamento di una base in Iraq: al suo interno truppe dell’esercito ed ex paramilitari filo-iraniani.

Bombardata una base militare in Iraq, un morto e 8 feriti: Israele e Usa negano ogni coinvolgimento

La tensione in Medio Oriente non si allenta. Un bombardamento ha centrato nella notta una base militare nell’Iraq centrale, all’interno della quale venivano ospitate truppe dell’esercito ed ex paramilitari filo-iraniani di Hachd al-Chaabi, integrati nelle forze regolari irachene. Ci sarebbero almeno un morto e diversi feriti (secondo le prime stime sono otto).

A renderlo noto sono state due fonti della sicurezza irachene, ma non è chiaro chi sia stato responsabile del raid aereo che ha preso di mira la base di Calso, a sud di Baghdad. Non è chiaro neanche in che modo sia avvenuto l’attacco, se con i droni o attraverso altri strumenti. Proprio una di queste fonti, un funzionario del ministero dell’Interno, ha parlato di un morto e otto feriti tra le forze che si trovavano nella base. 

Base militare bombardata in Iraq, Usa e Israele negano ogni coinvolgimento

Nelle ore successive alla notizia del bombardamento, fonti israeliane hanno assicurato, parlando con la Cnn, che Tel Aviv non è in alcun modo coinvolta nelle esplosioni avvenute nella notte. 

Allo stesso modo, le forze del Comando centrale degli Stati Uniti hanno spiegato su X che “non hanno condotto raid aerei in Iraq”. Il Centcom ha affermato di essere a conoscenza di “rapporti secondo i quali gli Usa avrebbero condotto attacchi in Iraq”, sottolineando però che “queste informazioni sono false”.

I droni lanciati contro Israele

La Resistenza Islamica in Iraq, intanto, ha diffuso alcuni video sui social annunciando di aver lanciato dei droni contro quello che viene definito un “obiettivo vitale” a Eliat, nel sud di Israele, al confine tra Egitto e Giordania. Il gruppo che riunisce alcune delle forze irachene filo-iraniane ha spiegato che l’attacco “è la risposta alla violazione della sovranità irachena da parte del nemico sionista e al suo attacco contro le Forze di mobilitazione popolare irachene”.