Boom dei professionisti non regolati dagli Ordini. Come cambia il mondo del lavoro: il quarto Rapporto dell’Osservatorio Cna. Equo compenso, welfare e credito restano le emergenze

È il settore che segna la maggiore crescita sul mercato del lavoro: i professionisti esterni ai classici Ordini continuano ad avere una straordinaria forza di attrazione, in linea con i colleghi ordinistici e l’occupazione in generale, ma in contrasto con l’andamento delle altre categorie di lavoro indipendente. A rivelarlo è la quarta edizione dell’Osservatorio nazionale professionisti 2018, curato dalla Cna, presentato ieri al Senato alla presenza, tra gli altri, del presidente della Confederazione nazionale delle piccole e medie imprese, Daniele Vaccarino, del
presidente di Cna Professioni, Giorgio Berloffa e dei parlamentari Tommaso Nannicini e Andrea Mandelli. Questi professionisti, che spaziano nelle più diverse attività, hanno ancora un reddito troppo basso e per questo  l’attuazione dell’equo compenso e di un welfare adeguato restano obiettivi urgenti. In tal senso ci si aspetta molto dal Governo, che potrebbe dare una prima risposta a questi lavoratori (5,5 milioni nel 2016) approvando i decreti attuativi del Jobs Act delle professioni varato nella precedente legislatura, attrezzando i centri dell’impiego di uno
sportello dedicato alle professioni e facendo partire il tavolo di confronto previsto (e mai convocato) al Ministero dello Sviluppo economico. I professionisti non ordinistici, ormai in sintonia con gli Ordini, hanno però altre emergenze: il calo della domanda, la burocrazia, il credito, per i quali la Cna professioni sta spingendo per l’assistenza con nuovi servizi.