La Capitale scende da cavallo. Le botticelle spedite in quattro parchi della città. Il Campidoglio accontenta gli animalisti. E con le nuove regole d’estate si ferma tutto

la Giunta capitolina ha decretato lo stop alle botticelle nel Centro storico. Le carrozze dovranno traslocare in quattro parchi della città

Se avevate in programma un giro romantico su una carrozza trainata dal cavallo all’ombra del Cupoloneo nei dintorni del Colosseo, mettetevi l’anima in pace. Non potrete più farlo, perché la Giunta capitolina ha decretato lo stop alle botticelle nel Centro storico. Le carrozze dovranno traslocare in quattro parchi della città. Il nuovo regolamento verrà protocollato nella giornata di domani, accompagnato da una delibera di Giunta. Un provvedimento che va a toccare profondamente le tradizioni storiche della città, oltre che quelle lavorative di una quarantina di vetturini.

Tutti giù per terra – Lo stop alle botticellle è stato scelto dai cittadini. Perché il Movimento Cinque Stelle aveva annunciato di voler mettere le carrozze fuori gioco già in campagna elettorale. Anzi, in quell’occasione, l’annuncio fu ben più drastico visto che i pentastellati annunciarono l’intenzione di eliminarle completamente. Un provvedimento non consentito come ha spiegato il presidente della commissione capitolina Ambiente, Daniele Diaco, “tramite l’Avvocatura” che, “secondo le leggi nazionali, questo servizio non è eliminabile, ma i Comuni possono regolamentarlo”. E il regolamento è puntualmente arrivato, redatto in 17 pagine, e già presentato durante una commissione congiunta Ambiente e Mobilità. A illustrare i dettagli c’hanno pensato gli uffici dell’assessore capitolino alla Mobilità, Linda Meleo. Sono stati individuati quattro parchi dove saranno spostate le botticelle, definiti “percorsi alternativi” che consentiranno, come sostenuto nel regolamento, “giri abbastanza lunghi”. D’ora in avanti se volete fare un giro con le botticelle dovrete recarvi a Villa Borghese, a Villa Pamphilj, al Parco degli Acquedotti o alla Tenuta di Castel Di Guido. Sempre che i vetturini non decidano di cambiare mestiere.

La strada alternativa – Inutile dirlo che la protesta contro il nuovo regolamento sale di tono ora dopo ora. L’unica strada alternativa che i vetturini potranno percorrere è quella di convertire l’attuale licenza in licenza taxi. Lo hanno già fatto tre dei quarantuno in possesso dell’idoneità per scarrozzare i turisti per il centro storico. Restano quindi altre 38 carrozze in circolazione. Che però dovranno fare i conti, oltre che sul cambio dell’area di azione, anche del divieto di far uscire i cavalli con una temperatura superiore ai trenta gradi. Praticamente i vetturini dovranno fermarsi non soltanto in estate, ma anche in buona parte della primavera e forse anche minima parte d’autunno, quando a Roma i trenta gradi possono rappresntare anche la norma. Manco a dirlo, chi vorrà convertire la licenza per le botticelle in quella per il taxi dovrà provvedere a proprie spese per dotarsi dell’automobile necessaria per trasformarsi in tassista. “Questo è un regolamento per gli animalisti, non per gli animali”, hanno tuonato i vetturini che sono sul piede di guerra e hanno fatto già sapere di essere pronti a impugnare il nuovo regolamento del Campidoglio.