Bruxelles esclude le aziende di Pechino dagli appalti pubblici per i dispositivi medici: “Risposta proporzionata alle barriere di Pechino”

Bruxelles esclude le aziende di Pechino dagli appalti pubblici per i dispositivi medici: "Risposta proporzionata alle barriere di Pechino"

Bruxelles esclude le aziende di Pechino dagli appalti pubblici per i dispositivi medici: “Risposta proporzionata alle barriere di Pechino”

Bruxelles alza il livello dello scontro commerciale con Pechino. La Commissione europea ha annunciato la decisione di escludere le aziende cinesi dagli appalti pubblici dell’Unione per l’acquisto di dispositivi medici con un valore superiore ai 5 milioni di euro. La misura arriva al termine della prima indagine condotta nell’ambito del nuovo strumento per gli appalti internazionali (IPI), adottato per contrastare pratiche discriminatorie da parte di Paesi terzi.

L’Unione europea introduce così un limite del 50% alla presenza di input cinesi nelle offerte vincenti per questi appalti, segnando un passo deciso verso la tutela della reciprocità nelle relazioni commerciali. “Questa risposta è proporzionata alle barriere della Cina”, spiega l’esecutivo europeo in una nota, sottolineando che la decisione mira a spingere Pechino a garantire alle imprese europee lo stesso livello di apertura che l’Ue riserva alle aziende straniere.

Il provvedimento non sarà assoluto: saranno ammesse eccezioni nei casi in cui non esistano fornitori alternativi, così da garantire la piena operatività dei sistemi sanitari europei. Inoltre, Bruxelles assicura che le misure sono coerenti con gli obblighi internazionali, compresi quelli assunti in sede di Organizzazione mondiale del commercio (Wto), poiché l’Ue non ha impegni vincolanti in materia di appalti nei confronti della Cina.

Bruxelles esclude le aziende di Pechino dagli appalti pubblici per i dispositivi medici: “Risposta proporzionata alle barriere di Pechino”

Alla base della decisione c’è una situazione di squilibrio crescente. Secondo una relazione della Commissione pubblicata nel 2025, l’87% dei contratti di appalto pubblico per dispositivi medici in Cina è stato soggetto a misure discriminatorie nei confronti di prodotti e fornitori europei. Un dato che evidenzia un sistema chiuso e ostile all’accesso straniero, in netto contrasto con l’approccio dell’Ue, che vanta uno dei mercati degli appalti pubblici più aperti al mondo.

Nel frattempo, le esportazioni cinesi di dispositivi medici verso l’Ue sono più che raddoppiate tra il 2015 e il 2023, consolidando la presenza della Cina nel mercato sanitario europeo. Di fronte a queste dinamiche, Bruxelles ha deciso di reagire, richiamando l’esigenza di una concorrenza equa e reciproca.

Il valore globale degli appalti pubblici supera gli 11.000 miliardi di euro all’anno, e rappresenta una leva fondamentale per le imprese europee. Con questa decisione, l’Ue intende difendere i propri interessi economici, proteggere l’industria strategica della salute e inviare un segnale chiaro alla Cina: l’accesso al mercato europeo non può più essere unilaterale.