Bruxelles pensa a un fondo anticrisi da 1.500 miliardi garantito dagli Stati membri. Ma Dombrovskis torna a ribadire che la Commissione europea è contraria ai Coronabond

“Si potrebbe immaginare questo fondo, ma niente è stato deciso finora, i fondi potrebbero articolarsi attorno al bilancio europeo attraverso prestiti effettuati dalla Commissione europea e garantiti dagli Stati membri, dobbiamo ancora discuterne”. E’ quanto ha detto al quotidiano tedesco Haldelsblatt il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, a proposito della possibilità che l’Europa finanzi un fondo anticrisi i 1.500 miliardi di euro sulla base di prestiti garantiti dagli Stati.

Il numero due della Commissione europea, parlando ancora ad Haldelsblatts, sottolinea l’importanza “che il bilancio Ue sia al centro della ripresa” e conferma che entro fine mese Bruxelles presenterà un progetto di revisione del quadro finanziario a medio termine per il 2021-2027. Quanto all’emissione di bond da parte della Commissione garantiti dagli Stati, Dombrovskis ha detto che  “anche nella crisi del debito, la Commissione ha emesso obbligazioni e poi ha concesso agli Stati membri prestiti”. E’ lo stesso meccanismo del fondo per sostenere gli schemi antidisoccupazione nazionali.

“Non è una novità – ha aggiunto il vicepresidente della Commissione Ue -, dobbiamo anche renderci conto che siamo in una crisi senza precedenti e diventa necessario uscire dai vecchi schemi di pensiero. Le obbligazioni in euro sono controverse e l’Eurogruppo non le ha pertanto menzionate nella sua dichiarazione, quando si parla di coronabond o eurobond persone diverse immaginano cose molto diverse. Abbiamo prima bisogno di una chiara definizione di ciò di cui si tratta. La Commissione europea non propone coronabond”.