La commissione Sviluppo Regionale (Regi) del Pe ha deciso di ricorrere alla procedura d’urgenza per adottare la proposta di revisione della politica di Coesione. Con 22 voti a favore, 14 contrari e 4 astenuti, gli eurodeputati hanno approvato l’iter d’urgenza durante una riunione straordinaria, convocata dopo che la scorsa settimana non era emersa una maggioranza chiara tra i coordinatori dei gruppi politici per sostenere la proposta di iter accelerato avanzata dal vicepresidente Raffaele Fitto. Tra i punti cardine della proposta c’è la possibilità di dirottare i fondi di coesione alla Difesa.
Valentina Palmisano, europarlamentare del M5S, ancora una volta l’esecutivo intende scavalcare il Parlamento europeo?
“Non è la prima volta e purtroppo non sarà l’ultima. La Commissione europea con la complicità dei gruppi dichiaratamente di estrema destra, come i Patrioti o ESN, sta sistematicamente scavalcando il Parlamento europeo su tutti i provvedimenti che riguardano il riarmo. Questo dimostra quanto quelli della Lega siano per la pace solo a parole, nei fatti hanno votato con Ursula von der Leyen la possibilità di dirottare i fondi europei verso l’industria militare. Il M5S è l’unica opposizione credibile e seria a questa Commissione con l’elmetto. Sul riarmo europeo vogliamo una marcia indietro formale della von der Leyen. Il voto della Commissione Giuridica e la conseguente lettera del Presidente del Pe Roberta Metsola è una nostra vittoria politica. Utilizzare l’articolo 122 del Trattato che prevede l’esclusione del Parlamento europeo dall’approvazione del piano del riarmo è meschino e ignobile”.
La Corte dei conti Ue ha segnalato – in un parere sulle modifiche proposte dalla Commissione al quadro della politica di coesione 2021-2027 – “alcuni rischi e aspetti poco chiari della proposta che ne influenzeranno le modalità di applicazione”.
“Quella della Corte dei Conti europea è una sentenza senza appello per Raffaele Fitto e il suo piano di revisione della politica di coesione. I rilievi dei giudici contabili europei non possono essere ignorati dal Parlamento europeo. Per noi questo provvedimento deve essere modificato rimuovendo la possibilità concessa agli Stati membri sul loro uso per scopi militari. È evidente a tutti: questo toglierà risorse alle regioni più svantaggiate. Vedremo oggi chi sarà dalla parte del Sud Italia e chi invece lo tradirà”.
Il governo Meloni ha finora escluso l’utilizzo dei fondi di coesione per le spese per la Difesa. Possiamo tirare un sospiro di sollievo?
“Assolutamente no. Giorgia Meloni si è rimangiata così tante cose che la sua parola vale zero. Il sospetto è che il governo usi last minute questa possibilità concessa dal piano RearmEU per colmare gli arcinoti ritardi nella spesa dei fondi europei ed evitare così il disimpegno automatico. Al 2024 i pagamenti della programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali sono fermi al 4,6% delle risorse programmate, una Caporetto che il nostro governo potrebbe evitare dirottando questi fondi nella difesa. Se questo scenario si verificasse saremmo davanti a uno scippo con premeditazione e per questo noi siamo e saremo sempre contrari ai tagli dei fondi per lo sviluppo per comprare armi e carrarmati”.
L’Europa sempre più guerrafondaia continua a tacere sullo sterminio in corso a Gaza.
“È imbarazzante. Lo stesso Parlamento europeo che ieri ha commemorato Papa Francesco ha vietato poi di aprire un dibattito sul genocidio dei palestinesi da sempre denunciato dal Pontefice e tutto questo mentre il governo israeliano approvava un nuovo piano di occupazione di Gaza. Questo Parlamento è pavido e ipocrita”.