Le Lettere

Bugie a stelle e strisce

Trump ha mostrato al Presidente sudafricano Ramaphosa un video con decine di croci, sostenendo che i bianchi in Sudafrica sono perseguitati e uccisi. Ma poi si è scoperto che il video era un falso. Per un politico americano mentire, una volta, era una cosa gravissima, ma ora…
Leone Massi
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Gentile lettore, è vero, il filmato mostrato da Trump a Ramaphosa era un falso: non le tombe di “migliaia di bianchi uccisi”, bensì le croci piantate per una processione religiosa e rimosse subito dopo. E anche le statistiche dicono che le vittime della criminalità in Sudafrica sono in media più i neri che i bianchi. È il solito Trump, forse mal informato dall’amico Elon Musk che è sudafricano e ha il pallino della persecuzione dei bianchi. Ma sul leggendario amore per la verità dei politici americani, la prego, riveda i suoi giudizi. L’America è un Paese fondato sulla menzogna seriale. Le ricordo esempi clamorosi. Clinton che negò i rapporti sessuali con la Lewinsky (la moglie però gli fece un occhio nero!). La fialetta esibita da Powell all’Onu per dimostrare che l’Iraq possedeva armi di distruzione di massa (falsissimo). Nixon che fece scassinare gli uffici dei democratici al Watergate per rubare alcune carte. E infine l’omicidio di John Kennedy. La commissione Warren “indagò” e concluse che era stato sparato un solo colpo: una pallottola rimbalzata ben sette volte sulle lamiere dell’auto, colpendo due volte Kennedy e una il governatore del Texas. Fu ribattezzata per derisione “la pallottola magica”. Dopo 65 anni è ancora la verità ufficiale. Si rassegni, Trump non è il primo mentitore e non sarà l’ultimo.