Busta paga, altro che aumenti record: nel 2024 stipendi fermi, per i redditi bassi meno di 5 euro al mese

La riforma dell'Irpef porterà un beneficio in busta paga quasi nullo: gli stipendi saliranno, per i redditi bassi, di meno di 5 euro al mese.

Busta paga, altro che aumenti record: nel 2024 stipendi fermi, per i redditi bassi meno di 5 euro al mese

L’aumento in busta paga sarà quasi impercettibile. La tanto sbandierata riforma dell’Irpef, che il Consiglio dei ministri ha approvato e che partirà da gennaio, avrà effetti molto limitati sugli stipendi dei lavoratori dipendenti. 

La riforma dell’Irpef, con la riduzione da quattro a tre aliquote, porterà solamente tra i 4 e i 20 euro in più in busta paga al mese. E poco cambierà anche con la conferma del taglio del cuneo fiscale per il 2024 (solo per un anno al momento): si tratta semplicemente di una proroga, il che vuol dire che gli stipendi resteranno semplicemente uguali.

Cuneo fiscale e riforma dell’Irpef: gli effetti in busta paga

Un rapporto di Prometeia stima gli effetti delle due riforme: il guadagno medio, considerando l’aumento pieno del taglio del cuneo fiscale (e ignorando quindi il fatto che da gennaio non cambierà nulla) e la nuova Irpef, sarà di 544 euro annui. Con un’incidenza media sul reddito del 2,3%.

Ma per il cuneo fiscale, in realtà, non c’è alcun vantaggio rispetto agli stipendi attuali. Si tratta solamente della conferma della riduzione di sette punti degli sgravi contributivi per chi ha una retribuzione mensile fino a 1.923 euro, ovvero 25mila annuali. La riduzione è di sei punti percentuali per chi ha un reddito fino a 35mila euro, cioè tra i 1.923 e i 2.692 euro. 

Diverso il discorso per l’Irpef, con il taglio da quattro a tre scaglioni: viene abolita l’aliquota al 25% e tra i 15mila e i 28mila euro scende al 23%. Per un risparmio massimo di 260 euro annui. L’altra novità riguarda la detrazione da lavoro dipendente per chi ha redditi fino a 15mila euro: passa da 1.880 a 1.955 euro. 

Quanto si risparmia davvero con la riforma dell’Irpef: impatto quasi nullo

Come detto, la riforma dell’Irpef comporterà un beneficio massimo di 260 euro l’anno e un beneficio medio di 164, secondo i calcoli di Prometeia. Per un’incidenza media sul reddito netto ridotta allo 0,7%. 

Qualche calcolo era stato effettuato anche dalla Uil, che sottolinea come per i redditi intorno ai 15mila euro, quelli più bassi, l’aumento mensile è solamente di 4 euro. Si arriva a circa 5 euro per chi ne guadagna 20mila l’anno e a 16 euro mensili per chi è poco al di sotto dei 28mila euro. Il beneficio massimo mensile è di 20 euro per chi ha redditi tra 28mila e 50mila euro.

A fronte di una riforma costata oltre 4 miliardi di euro, si registreranno risparmi che nella maggior parte dei casi non superano i 10 euro al mese. Tra l’altro i maggiori benefici in busta paga, contrariamente a ciò che dice il governo, li avranno coloro i quali hanno redditi medio-alti, sopra i 30mila euro, mentre chi guadagna meno avrà solamente 3-4 euro in più al mese. Praticamente nulla.