Busta paga, arriva il bonus estate: quanto aumentano gli stipendi e per chi

Un emendamento al decreto Lavoro introduce il bonus estate in busta paga: in cosa consiste, per chi aumentano gli stipendi e di quanto.

Busta paga, arriva il bonus estate: quanto aumentano gli stipendi e per chi

Arriva il bonus estate, un aumento in busta paga previsto per i lavoratori del turismo per i prossimi mesi. Un emendamento al decreto Lavoro, approvato in commissione Affari sociali al Senato, ha infatti introdotto un incentivo per i lavoratori stagionali del turismo che consisterà in un aumento della retribuzione per le prestazioni straordinarie e notturne.

Il nuovo bonus in busta paga vale dal primo giugno al 21 settembre del 2023 e riguarda tutti i lavoratori del comparto turistico, compresi quelli degli stabilimenti termali. L’emendamento approvato prevede che venga riconosciuta “una somma a titolo di trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito”.

In sostanza il bonus consiste in una detassazione di una parte dello stipendio, come risposta alla carenza di lavoratori nel settore turistico. L’arrivo di questa norma era stato annunciato nelle scorse settimane dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè. Per l’emendamento e l’istituzione del bonus estate sono stati stanziati 54,7 milioni per l’anno in corso. Vediamo chi può usufruirne e quanto aumenta la busta paga.

Bonus estate in busta paga, a chi è rivolto

Il bonus estate in busta paga è rivolto ai lavoratori del settore turistico, quindi camerieri, bagnini, lavoratori degli alberghi, dei campeggi e degli stabilimenti balneari. Solamente per il settore privato. C’è poi un requisito reddituale: possono usufruire del bonus solamente i lavoratori che nel 2022 hanno avuto un reddito non superiore a 40mila euro

Quanto aumenta lo stipendio con il bonus estate

L’aumento in busta paga dipende dall’importo ricevuto dal lavoratore e anche dal tipo di attività svolta. Ricordiamo, infatti, che il bonus estate vale per il lavoro notturno e per le prestazioni di lavoro straordinario, con riferimento anche ai giorni festivi.

Nell’emendamento approvato in commissione al Senato si spiega che la somma, quindi anche il conseguente aumento di stipendio, è “pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario”.