Per Buzzi e Carminati il carcere è già un ricordo. Liberi da tempo i due principali imputati del processo Mondo di Mezzo. Dopo il ricalcolo delle pene entrambi i condannati hanno ottenuto le misure alternative

Sembra incredibile ma per l’inchiesta più mediatica degli ultimi anni, i principali imputati del processo sul Mondo di mezzo sono già liberi da tempo.

Per Buzzi e Carminati il carcere è già un ricordo. Liberi da tempo i due principali imputati del processo Mondo di Mezzo. Dopo il ricalcolo delle pene entrambi i condannati hanno ottenuto le misure alternative

Sembra incredibile ma per l’inchiesta più mediatica degli ultimi anni, i principali imputati del processo sul Mondo di mezzo sono già liberi da tempo. Lo scorso marzo sul procedimento principale, dopo che la Cassazione aveva ordinato un appello bis facendo cadere le accuse di mafia, era stata messa la parola fine con il ricalcolo delle pene.

Così per l’ex Nar Massimo Carminati in quell’occasione sono stati disposti 10 anni di reclusione mentre per il ras delle coop, Salvatore Buzzi, la pena è stata a 12 anni e 10 mesi (leggi l’articolo). Peccato che a dispetto di condanne severe, i due principali imputati del processo sono tornati in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare. In particolare Carminati è stato scarcerato il 16 giugno 2020 e ha lasciato il carcere di Oristano dopo aver trascorso gran parte dei 5 anni e 7 mesi della sua detenzione al 41 bis (leggi l’articolo).

Per il Cecato, come deciso dalla Corte d’Appello di Roma, è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di Sacrofano, vicino Roma. Stesso destino anche per Buzzi che nel giugno dello stesso anno è stato scarcerato, sempre per decorrenza dei termini, e che si è detto pronto a impugnare anche il verdetto bis in Cassazione.

A spiegare il perché i due non sarebbero tornati in carcere era stato l’avvocato Cesare Placanica, difensore dell’ex Nar, che alla lettura del dispositivo aveva spiegato come “con questa sentenza il mio assistito è sotto il limite che consente una misura alternativa e quindi potrebbe non tornare più in carcere”.