Calano ancora i ricoveri nelle terapie intensive. I malati di Coronavirus sono 81mila. Ma ci sono altri 172 decessi e 1.400 nuovi contagiati

Calano ancora i ricoveri nelle terapie intensive e quelli dei pazienti con sintomi nei raparti ordinari. L’incremento di contagi da Coronavirus, rispetto a ieri, è 1.402 nuovi casi. La Regione Lombardia, fa sapere il Dipartimento della Protezione civile rendendo noto il nuovo bilancio, ha comunicato che dei nuovi casi conteggiati oggi, 419 sono riferiti alle settimane precedenti e non alle ultime 24 ore. Il numero totale dei malati è 81.266, con una decrescita di 1.222 assistiti, sempre rispetto a ieri.

Tra i pazienti attualmente positivi 952 sono ricoverati nelle terapie intensive, con una decrescita di 47 pazienti rispetto a ieri. Sono 12.865, invece, quelli ricoverati con sintomi nei reparti ordinari, con un decremento di 674 pazienti. Sono 67.449, pari all’83% degli attualmente positivi, i malati che si trovano in isolamento domiciliare asintomatici o con sintomi lievi. Rispetto a ieri ci sono 172 decessi in più, che portano il totale a 30.911. Il numero complessivo di pazienti ormai guariti e dimessi sale invece a 109.039, con un incremento di 2.452 persone rispetto a ieri.

Nel dettaglio (qui la mappa dei contagi) i casi attualmente positivi sono: 30.675 in Lombardia, 13.184 in Piemonte, 6.801 in Emilia-Romagna, 5.190 in Veneto, 3.841 in Toscana, 2.779 in Liguria, 4.273 nel Lazio, 3.208 nelle Marche, 1.877 in Campania, 667 nella Provincia autonoma di Trento, 2.421 in Puglia, 1.911 in Sicilia, 801 in Friuli Venezia Giulia, 1.548 in Abruzzo, 437 nella Provincia autonoma di Bolzano, 109 in Umbria, 506 in Sardegna, 104 in Valle d’Aosta, 568 in Calabria, 140 in Basilicata e 226 in Molise.

“La curva dei contagi – ha spiegato oggi il commissario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri – non ha ripreso a salire anzi ieri il numero dei ricoverati in terapia intensiva era inferiore a mille. A me sembra, utilizzando gli occhi e la ragione, che gli italiani sanno cosa fare e sono convinto che riusciremo a gestire la Fase 2. Eravamo il secondo paese per numero di contagi, oggi siamo il quinto c’era un numero di contagi davvero alto, forse qualche merito a questo Stato e a questi cittadini ogni tanto è giusto darlo. Purtroppo la Spagna e il Regno Unito hanno più contagiati di noi, forse abbiamo lavorato bene, perché non immaginare che lo stesso si possa fare anche nella Fase 2? Penso che siamo sulla strada giusta, pur con tutte le cautele e le protezioni necessarie. I cittadini sono cauti e prudenti, hanno cominciato a comprendere la possibilità di utilizzare le mascherine di comunità”.