Caltagirone allarga l’harem con una manager pluripoltronata. Roberta Neri entra nel Cda di Cementir

Francesco Gaetano Caltagirone ha deciso di allargare il suo “harem” manageriale. Nel Cda di Cementir ha fatto il suo ingresso Roberta Neri

Francesco Gaetano Caltagirone ha deciso di allargare il suo “harem” manageriale. La scorsa settimana l’immobiliarista-editore ha perfezionato una nomina passata praticamente sottotraccia. Nel Consiglio di amministrazione di Cementir, società del gruppo che produce e distribuisce cemento, ha fatto il suo ingresso Roberta Neri, che così va a rimpinguare le quote rosa già presenti nel Cda. La Neri, che è entrata in consiglio in sostituzione del dimissionario Riccardo Nicolini, non è però una manager qualsiasi.

Il personaggio – Si tratta infatti dell’amministratore delegato dell’Enav, la società partecipata dal Tesoro che gestisce il traffico aereo, al cui vertice è stata recentemente confermata dal Governo di Paolo Gentiloni. Ma c’è di più, perché contemporaneamente la Neri ancora oggi risulta essere presidente di Technosky (controllata dall’Enav), consigliere di amministrazione di Sorgenia, componente del Cda della società di investimento Byom e di alcune sue controllate come Emmessenne Solar e Solare Caltagirone. Senza contare che fino a pochissimo tempo fa sedeva anche nel Cda di Acea, di cui è stata in anni precedenti direttore finanziario. E ancora: di Byom la Neri risulta pure azionista al 20%, la stessa quota in capo a un ex manager di vertice di Acea e Sorgenia, ovvero Andrea Mangoni. Questa società di investimento, del resto, suscita qualche curiosità. La sua “derivazione” da Acea sembra essere confermata anche dalla presenza di manager come Massimiliano Salvi, Massimiliano Checchi, Filippo Maria Ielpo e Cristina Rastelli, tutti con un passato nell’utility romana. Di sicuro oggi la Neri si conferma manager dai molteplici incarichi, interessi e compensi. Dall’ultimo bilancio Enav, per dire, si apprende che l’ultimo emolumento dell’Ad è stato di 865mila euro. A cui però vanno aggiunti i compensi derivanti da tutte le altre occupazioni. Allo stesso tempo questo dinamismo spinge a chiedersi se sia opportuno che una manager di Stato come la Neri sieda nel Cda di una società, Cementir, che vive anche di commesse di Stato (come altre società del gruppo Caltagirone, vedasi Vianini Lavori). Ma spinge anche a chiedersi se sia opportuno che una manager pubblica come la Neri abbia interessi in una società privata di investimento, Byom, con molti interessi nelle rinnovabili che campano di incentivi pubblici.

Il dettaglio – Dal sito internet, infatti, viene fuori che Byom non solo detiene partecipazioni in società che operano proprio nel settore (per esempio Hera Energie Rinnovabili), ma agisce anche come asset manager gestendo impianti fotovoltaici ed eolici per 130 MWp. Parliamo di un settore lautamente finanziato dallo Stato (i contributi alle rinnovabili passano attraverso una società pubblica che si chiama Gse Spa). Certo con l’ingresso della Neri Caltagirone ha ampliato la già consistente presenza di quote rose all’interno di Cementir. Nel 2015, infatti, era stata la volta dell’economista Veronica De Romanis, incidentalmente consorte del banchiere fiorentino Lorenzo Bini Smaghi, considerato non distante dagli ambienti del giglio magico. E nello stesso consiglio di amministrazione in precedenza ha trovato collocazione anche Chiara Mancini, di professione avvocato, contemporaneamente consigliere di amministrazione di Astaldi e consulente dell’Abi (Associazione bancaria italiana), ma soprattutto ex capo della segreteria tecnica del superavvocato ed ex ministro della giustizia Paola Severino, che con Caltagirone vanta un rapporto consolidato (ha anche difeso l’immobiliarista editore).

Twitter: @SSansonetti