Campagna russa anti-Italia, l’attacco era già stato pianificato a marzo: di cosa si tratta

Campagna russa anti-Italia: l’attacco era già stato pianificato a marzo e si scaglia contro la “russofobia” e le sanzioni contro Mosca.

Campagna russa anti-Italia, l’attacco era già stato pianificato a marzo: di cosa si tratta

Campagna russa anti-Italia: l’attacco era già stato pianificato a marzo e si scaglia contro la “russofobia” italiana e le sanzioni approvate contro Mosca.

Campagna russa anti-Italia, l’attacco era già stato pianificato a marzo

L’attacco del Ministero degli Esteri di Mosca contro l’Italia per la “violazione dei diritti dei cittadini russi” era già stato pianificato a partire dagli inizi del mese di marzo 2022 ossia pochi giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

La campagna russa anti-Italia si propone di promuovere disinformazione nel Paese e ha due obiettivi principali ossia quello di porre l’accento sulla “russofobia” e di rimarcare che “le sanzioni contro la Russia danneggiano soprattutto i Paesi che le applicano”.

Simili argomenti rappresentano i temi che maggiormente vengono pubblicizzati dalla fitta rete di sostenitori del presidente russo Vladimir Putin che annovera politici, giornalisti freelance e anche influencer. In questo contesto, la campagna russa anti-Italia viene divulgata tramite siti web filorussi che rilanciano la pubblicazione di post sui social media, interviste televisive e anche petizioni.

Al momento, sull’attività mediatica che mira a far proliferare fake news per questioni di propaganda, il Copasir ha aperto un’indagine che, a quanto si apprende, risulta essere in fase avanzata.

Nel frattempo, gli analisti e i membri del Comitato parlamentare di controllo sull’attività dei servizi segreti hanno segnalato che la pressione mediatica sull’Italia aumenterà nei prossimi giorni. Intanto, il prossimo 21 giugno, il premier Mario Draghi terrà un discorso alle Camere alla vigilia del Consiglio europeo. Successivamente, verrà votata la risoluzione di maggioranza sulla guerra: l’appuntamento è fondamentale per coloro che hanno intenzione di boicottare l’azione del Governo e che si scagliano contro la decisione dell’Italia di aderire alle sanzioni contro Mosca e all’invio di armi e materiali bellici all’Ucraina. Come è apparso evidente sin dai primi giorni del conflitto russo-ucraino, la propaganda agisce soprattutto screditando l’azione dell’esecutivo guidato da Mario Draghi al fine di dimostrare che le sanzioni “danneggiano soprattutto chi le decreta”.

Di cosa si tratta? Russofobia e sanzioni contro Mosca

In merito alla campagna russa anti-Italia, nella giornata del 5 marzo 2022, l’ambasciata russa in Italia aveva postato sulla sua pagina Facebook la seguente nota: “A causa dell’aggravarsi della situazione internazionale e della campagna di disinformazione anti-russa dei media, il numero di casi di discriminazione nei confronti dei cittadini russi all’estero è aumentato vertiginosamente”.

Sui canali Telegram, poi, il messaggio è stato ricondiviso per giorni e l’Italia è stata accusata di essere uno dei Paesi maggiormente attivi nel promuovere la “russofobia”. In questo contesto, il 28 marzo 2022, è stata avviata una petizione “contro la disumanizzazione del popolo russo da parte dei nostri media” su Change.org. Le medesime argomentazioni sono state ribadite dal ministro degli Esteri di Mosca, Sergey Lavrov, nei giorni scorsi, durante il suo ennesimo attacco contro l’Italia.

Un’altra tesi particolarmente fortunata della rete filorussa di Putin asserisce che “la colpa del taglio delle forniture di gas verso l’Europa è dell’Ucraina” e che “l’UE è la vera vittima delle misure contro la Russia”.

L’argomentazione è stata ripetuta a più riprese soprattutto dalla portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha recentemente dichiarato: “Per la mancanza di materie prime russe molti produttori di carta, vetro, cosmetici, potrebbero chiudere”.

A proposito della campagna russa anti-Italia, poi, Zakharova ha precisato: “Le critiche contro i media italiani? Non sono eccessive”.

Intanto, secondo quanto riferito dagli apparati di sicurezza italiana, molte influencer russe sono attive nella diffusione di disinformazione e propaganda. Una di queste è Ekaterina Sinitsyna che risiede da tempo in Italia e ha postato un video in cui mostra documenti riservati, asserendo di averli ricevuti dall’ambasciata ucraina. In questi documenti, l’Italia è stata “accusata di attività volte all’incitamento all’odio, alla violenza, alla discriminazione e alla propaganda di guerra”. L’influencer, inoltre, ha asserito di aver “inoltrato il messaggio all’ambasciata russa”.

Campagna russa anti-Italia, le parole del ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio

In merito alla bufera mediatica organizzata dalla Russia ai danni dell’Italia, si è espresso anche il ministro degli Esteri italiani, Luigi Di Maio.

Il ministro, infatti, ha dichiarato: “È inaccettabile che la Russia dia lezioni di libertà all’Italia. È in Russia che quando si protesta contro la guerra si viene arrestati. Qui siamo in un Paese libero dove i media stanno raccontando la guerra, e stanno raccontando che la Russia è l’aggressore, ed è giusto che sia così. Ricordiamo che fino al 24 febbraio l’Italia, i Paesi europei e tutti i nostri partner abbiamo cercato con tutte le nostre forze di trovare una soluzione diplomatica, ma la notte del 24 febbraio Putin ha deciso di aggredire l’Ucraina e questo è un fatto storico incontrovertibile – e ha aggiunto –.  Continueremo a lavorare per la pace e per un’escalation diplomatica, ma per volere la pace bisogna essere in due. L’Ucraina ha fatto importanti aperture negli ultimi mesi ma la Russia continua a intensificare i bombardamenti sul Donbass. Noi lavoriamo con un’iniziativa che ovviamente coinvolge tutti i Paesi del Mediterraneo, i nostri partner, le agenzie delle Nazioni Unite, e questa settimana terremo un importante evento di dialogo con tutti i Paesi del Mediterraneo per trovare una soluzione che per esempio eviti una crisi alimentare che provocherà maggiori flussi migratori verso l’Italia”.

Focalizzandosi sulla necessità di concludere quanto prima la guerra in Ucraina, Luigi Di Mario ha precisato: “Siamo tutti d’accordo che dobbiamo arrivare alla pace e siamo d’accordo che serve un’escalation che sia diplomatica e non militare, e fino ad ora tutti gli aiuti che abbiamo dato all’Ucraina, anche di tipo militare, si sono basati su una risoluzione del Parlamento ma soprattutto sul principio di legittima difesa. Ricordo che in questo momento la Russia sta continuando ad avanzare in un Paese che non è la Russia, e lo sta facendo con i carri armati, con armi, e gli ucraini si stanno solo difendendo”.