Cannabis light, il Tar sospende il decreto del Governo

Il Tar ha accolto la richiesta di sospendere il decreto con cui il Governo aveva vietato la commercializzazione di prodotti ottenuti da estratti di Cannabis.

Cannabis light, il Tar sospende il decreto del Governo

Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospendere il decreto del ministero della Salute del 7 agosto scorso con cui era stato disposto l’inserimento delle “composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo” ottenuto da estratti di Cannabis nella tabella dei medicinali, contenuta nel Testo unico sugli stupefacenti, vietandone quindi la vendita nei negozi. A renderlo noto è l’associazione Ici, Imprenditori Canapa Italia, che martedì scorso aveva depositato un ricorso al Tar. L’efficacia del decreto ministeriale è dunque stata sospesa fino alla camera di consiglio fissata per il prossimo 24 ottobre.

Il Tar ha accolto la richiesta di sospendere il decreto con cui il Governo aveva vietato la commercializzazione di prodotti ottenuti da estratti di Cannabis

L’Associazione Imprenditori Canapa Italia lo scorso 3 ottobre aveva depositato un ricorso al Tar in cui “è stata denunciata l’illegittimità” del decreto ministeriale che ha inserito i composti ad uso orale a base di Cbd nella tabella dei medicinali “senza la previa adozione del parere del Consiglio Superiore di Sanità, richiesto dalla vigente normativa”. Il ricorso inoltre contesta, in via generale, “la decisione di ricondurre il cannabidiolo tra le sostanze stupefacenti o psicotrope; decisione – si spiega – che si pone in contrasto con la giurisprudenza comunitaria, che ha escluso che il Cbd possa costituire uno stupefacente ai sensi del diritto europeo e con le posizioni assunte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”.

Magi: “Altro provvedimento illegittimo, sgangherato e scritto con i piedi per seguire le follie ideologiche di Meloni”

“Altro provvedimento illegittimo, sgangherato e scritto con i piedi per seguire le follie ideologiche di Meloni, Salvini e compagnia bella, altra bocciatura da parte della giustizia. Dopo il decreto migranti, oggi è la volta del decreto che vieta la vendita dei prodotti a base di Cbd, bloccato da Tar” scrive su X il segretario di +Europa Riccardo Magi.

“E scommetto che tra poco – aggiunge Magi -, anche il decreto contro la carne coltivata verrà picconato. Anche solo perchè sono tutte misure che comprimono il principio costituzionale della libertà di iniziativa economica privata senza alcuna ragione concreta di tutela della salute. Attenzione, però: questo non è un complotto dei magistrati, ma è l’approssimazione con cui il governo vara le proprie leggi, che già a una prima lettura fanno acqua da tutte le parti”.

“In questo caso – conclude il segretario di +Europa -, i ricorrenti hanno fatto leva sia sul fatto che non ci sono evidenze scientifiche sul fatto che il Cbd sia una sostanza drogante, ma anche sulla normativa comunitari a che esclude il Cbd dalle sostanze stupefacenti. Insomma, il governo scrive leggi sulla base del sentito dire, piuttosto che su basi scientifiche e legali. Erano pronti, sì, ma a confezionare figuracce”.

Associazione Luca Coscioni: “La decisione del Tar del Lazio ristabilisce il rispetto di posizioni consolidate negli ultimi 50 anni”

“La decisione del Tar del Lazio – afferma in una nota Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni – che sospende il decreto che imponeva al cannabidiolo (CBD) di esser trattato come una sostanza stupefacente, mentre da mai viene ritenuto tale dalle convenzioni internazionali, ristabilisce il rispetto di posizioni consolidate negli ultimi 50 anni anche grazie a un’ampia letteratura scientifica in materia che il Ministro Schillaci non ha voluto tenere in considerazione”.

“Ci aspettiamo – aggiungono dall’Associazione Coscioni – l’ennesimo attacco ai giudici da parte dei membri del Governo più allergici a libertà e scienza, anche se ci auguriamo che la sospensione venga confermata, chiudendo l’argomento. Ne va della salute e del lavoro di migliaia di persone – oltre che della reputazione del processo decisionale che non può avanzare a forza di decreti ideologici”.