Carburanti, i prezzi schizzano e il peggio deve ancora venire: nel 2026 stangata da 700 milioni

La benzina supera gli 1,7 euro al litro e in autostrada raggiunge anche i 2,3 euro. Ma la stangata peggiore per i carburanti arriva a gennaio.

Carburanti, i prezzi schizzano e il peggio deve ancora venire: nel 2026 stangata da 700 milioni

Il prezzo dei carburanti continua a salire e per il 2026 la stangata è ormai inevitabile. Non solo, perché già ora i prezzi di benzina e diesel aumentano, ma ancora peggio andrà con la riforma delle accise introdotta dalla Manovra che farà aumentare il costo del diesel l’anno prossimo, con una stangata da 694,4 milioni solamente nel 2026.

Le stime le fornisce l’Unione nazionale consumatori, con il suo presidente Massimiliano Dona: l’allineamento delle accise su benzina e diesel significa “una stangata” che sarà complessivamente di quasi tre miliardi dal 2026 al 2030. E intanto i prezzi salgono già ora, con i rincari che, come spesso accade, sono più elevati degli aumenti delle quotazioni del petrolio.

Nuovi rialzi per la benzina: raggiunti i 2,3 euro al litro in autostrada

È il Codacons a segnalare che il prezzo media della benzina in modalità self ha superato la soglia degli 1,7 euro al litro, mentre il diesel raggiunge gli 1,643 euro al litro. In autostrada, poi, in alcuni impianti sono stati raggiunti i 2,3 euro al litro per il servito. In 11 regioni è stata superata la soglia degli 1,7 euro al litro.

Ma andrà peggio a gennaio, con la stangata prevista sul gasolio dalla Manovra: il costo sarà di 2,47 euro al litro in più per un pieno di gasolio. Annualmente l’aumento sarà di 59,3 euro per auto, coinvolgendo 16,6 milioni di auto coinvolte.

Carburanti, a gennaio una stangata da 700 milioni l’anno

L’allineamento delle accise previsto dal governo costerà quindi 694,4 milioni nel 2026, come sottolinea l’Unc facendo riferimento alle tabelle della Legge di Bilancio: “Considerando il numero di autovetture a gasolio circolanti – sottolinea Dona – significa una tassa da oltre 42 euro per il solo 2026, oltre 180 euro dal 2026 al 2030. Per questo se il governo non vuole, nella peggiore tradizione italica, considerare gli automobilisti dei polli da spennare, deve riallineare le accise ad un livello inferiore rispetto al valore intermedio attuale”.