La tensione crescente in Medio Oriente, alimentata dalla guerra tra Israele e Iran e dagli attacchi statunitensi contro obiettivi iraniani, sta già avendo ricadute dirette sul portafoglio degli italiani. I prezzi dei carburanti sono tornati a salire sensibilmente, toccando i livelli più alti da inizio aprile.
A comunicarlo è Staffetta Quotidiana, che segnala un balzo nelle medie dei prezzi alla pompa rilevate nella mattinata di domenica su un campione di circa 18mila impianti in tutta Italia. Nonostante il forte calo registrato venerdì nelle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati, l’effetto è stato solo parzialmente compensato dagli aumenti accumulati nel corso della settimana, innescati dalle tensioni geopolitiche.
Prezzi dei carburanti in aumento su tutta la rete
Nel dettaglio, Q8 ha aumentato di un centesimo i prezzi di benzina e gasolio, mentre Tamoil ha ritoccato al rialzo di un centesimo il prezzo del solo gasolio. Ecco le medie nazionali dei prezzi comunicati all’Osservatorio del ministero delle Imprese e del Made in Italy, aggiornate alle ore 8 di domenica:
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Benzina self service: 1,748 euro/litro (+21 millesimi);
- Compagnie: 1,755 €/l
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Pompe bianche: 1,731 €/l
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Diesel self service: 1,670 euro/litro (+36 millesimi);
- Compagnie: 1,677 €/l
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Pompe bianche: 1,656 €/l
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Benzina servito: 1,886 euro/litro (+20);
- Compagnie: 1,930 €/l
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Pompe bianche: 1,801 €/l
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Diesel servito: 1,806 euro/litro (+34);
- Compagnie: 1,850 €/l
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Pompe bianche: 1,724 €/l
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Gpl servito: 0,707 euro/litro (-1);
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Metano servito: 1,441 euro/kg (+2);
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Gnl: 1,269 euro/kg (+1).
Autostrade: benzina verso i 2 euro al litro
Sulle tratte autostradali, dove i rincari si fanno sentire in modo ancora più marcato, la benzina self service ha toccato quota 1,845 euro/litro, mentre il servito ha superato i 2,10 euro/litro. Anche il gasolio segue la stessa traiettoria: 1,779 euro/litro per il self service, 2,047 euro/litro per il servito.
Rischio effetto domino sui prezzi al consumo
Gli analisti temono che il perdurare del conflitto possa avere un impatto strutturale sui prezzi dell’energia e, a cascata, sull’intero comparto dei trasporti e dei beni di consumo. La crescente instabilità nella regione mediorientale – da sempre strategica per l’approvvigionamento energetico globale – potrebbe spingere al rialzo i prezzi del petrolio e incidere sulle catene di distribuzione.