Carrara, crollo in una cava di marmo del bacino di Colonnata. Due operai sepolti sotto le macerie. Salvato un terzo uomo che era sospeso nel vuoto

Tragedia a Carrara per una frana che ha interessato un costone alle cave di marmo nella zona di Colonnata. Il costone è crollato e tre cavatori sono rimasti coinvolti nel crollo. Due sarebbero sotto le macerie, risultano dispersi. Un altro, rimasto sospeso nel vuoto, è stato salvato con l’elicottero Pegaso e portato al Nuovo ospedale apuane (Noa). La cava in cui è avvenuto il crollo è la Fratelli Antonioli, nel bacino Gioia. E’ questo il cuore dell’attività estrattiva del marmo di Carrara. Un crollo mostruoso, duemila tonnellate di roccia che sono venuti giù e hanno provocato un boato sentito nei centri abitati vicino alla cava. La stima delle duemila tonnellate è quella fatta dai soccorritori dopo i primi rilievi. Diversi operai sono stati colti da malore per lo spavento durante la frana. Due di questi operai sono stati portati allo stesso Noa.  Il cavatore rimasto sospeso nel vuoto e poi salvato stava arrampicandosi sul costone nel momento in cui è avvenuta la frana.

LE REAZIONI
non sono mancate le reazioni, anche della politica. “Quella di Carrara è una durissima tragedia – dice il senatore Daniele Borioli, capogruppo Pd nella Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro – Ci attiveremo per comprendere circostanze e responsabilità. E’ evidente però che occorre lavorare per rimuovere alla radice le condizioni di insicurezza che mettono a repentaglio la vita dei lavoratori”. E di una “nuova e inaccettabile tragedia” parla la Cgil Toscana, che dice: “Gli incidenti sul lavoro non si fermano, c’è sempre più paura e preoccupazione tra i lavoratori.