Caso Ruby, nel sangue della modella Imane Fadil trovate evidenti tracce di sostanze radioattive. L’autopsia sarà compiuta questa settimana. La Procura: “Nessuna ipotesi è esclusa”

Nel sangue della modella Fadil trovate sostanze sospette a livelli superiori alla norma

“Dagli esami sui liquidi biologici effettuati sono stati trovati livelli superiori rispetto alla norma di antimonio e cadmio”. E’ quanto ha detto, nel corso di una conferenza stampa, il procuratore di Milano, Francesco Greco, in merito alle indagini sulla morte di Imane Fadil, la modella marocchina di 33 anni, testimone chiave delle inchieste e dei processi sul caso Ruby, in cui è coinvolto anche l’ex premier Silvio Berlusconi. 

Secondo le analisi compiute, nel sangue della ragazza era presente un’alta concentrazione di alcuni metalli, in particolare il cadmio e l’antimonio, quest’ultimo presente con un valore di quasi tre volte superiore e il cadmio urinario di quasi sette volte superiore il range normale. Un altro valore anomalo riscontrato è quello del cromo, presente in maniera massiccia. “Non so cosa vogliano dire questi dati, ma non è vero, come riportato da alcuni media, che le tracce di questi metalli sono basse”, ha precisato il procuratore.

La Procura ha riferito che l’autopsia, tra mercoledì e venerdì, sarà compiuta alla presenza dei Vigili del fuoco “perché hanno un addestramento specifico e strumentazione adeguata per il rischio di radiazioni”. “Si procederà – ha spiegato ancora Greco – prima con l’estrazione di alcuni campioni per le prime analisi e poi con la normale autopsia”.

“C’è l’opzione sull’ipotesi di un avvelenamento – ha aggiunto il procuratore di Milano – ma non si esclude che Imane Fadil sia morta per una malattia rara. La priorità della Procura è accertare le cause della morte. I medici dell’Humanitas hanno cercato di seguire tutte le ipotesi possibili in base alla scienza medica e ad una ad una le hanno scartate trovandosi davanti ad una situazione complessa che non sono riusciti a comprendere”.

Il “12 febbraio” Imane Fadil disse ai medici, per la prima volta, di temere di essere stata “avvelenata”. In quell’occasione venne fatta un’analisi sull’eventuale presenza di arsenico nel corpo che il “22 febbraio diede esito negativo e i medici decisero allora di disporre analisi sui metalli”. Secondo gli inquirenti, al momento, “non conoscendo le cause della morte, nulla si può escludere”.