Catalogna, scontri e treni bloccati a un anno dal referendum separatista. Gli indipendentisti alzano il tiro. Le proteste paralizzano Barcellona

Strade e ferrovie bloccate. Un gruppo di separatisti catalani, a un anno dal referendum indipendentista non riconosciuto da Madrid, ha fatto irruzione nella sede amministrativa del governo catalano e ha strappato la bandiera spagnola esposta da una finestra. Proteste organizzate in diverse città.

Centinaia di indipendetisti dei Comitati di Difesa della Repubblica, a volto coperto, hanno bloccato i binari della stazione di Girona, 100 chilometri a Nord-Est di Barcellona, interrompendo la linea ad alta velocità che collega Figueres a Barcellona.

“Tutto iniziò il 1 ottobre e tutto torna al 1 ottobre, quando abbiamo deciso insieme e democraticamente la nostra autodeterminazione, che è la cosa più grande che un popolo possa fare quando è libero”, ha detto oggi il presidente della regione, Quim Torra, nel corso della cerimonia a Sant Julia de Ramis nel Nord della Catalogna.

Il leader separatista catalano in esilio in Belgio, Carles Puigdemon, ha lanciato un appello sui social: “Non dobbiamo desistere dall’unico modo possibile per vivere in una piena democrazia: la Repubblica e il suo riconoscimento internazionale”.