Sul Colle è la carica dei dilettanti. Allo sbaraglio. Lo scrittore Cavalli: “Vedo una rincorsa a intestarsi il prossimo Presidente piuttosto che a trovarne uno condiviso”

Lo scrittore Cavalli: "Vedo una rincorsa a intestarsi il prossimo Presidente piuttosto che a trovarne uno condiviso"

Sul Colle è la carica dei dilettanti. Allo sbaraglio. Lo scrittore Cavalli: “Vedo una rincorsa a intestarsi il prossimo Presidente piuttosto che a trovarne uno condiviso”

“C’è chi usa la corsa al Quirinale per fare branding personale e per il proprio partito”. A dirlo è il professore Giulio Cavalli guardando alle ultime mosse dei partiti.

Dopo quattro votazioni, la corsa al Quirinale sembra in stallo. Eppure Salvini e Letta sostengono che già oggi si potrebbe chiudere la partita. È così?
“Mi pare che la rincorsa sia un po’ a intestarsi il prossimo Presidente della Repubblica piuttosto che utilizzare le energie nel trovare una figura che sia condivisa. Un gioco che Salvini ha fatto fin dall’inizio e che inspiegabilmente il centrosinistra gli ha permesso di fare. Letta da parte sua ostenta sicurezza ma non se ne capisce il perché. Detto questo qualcosa può accadere ma resta il fatto che c’è chi sta usando la corsa al Quirinale con una funzione di branding personale e del proprio partito. Tra l’altro che domani si elegga o no un nome, tutti i partiti e le coalizioni ne escono con le ossa rotte”.

Intanto continua la crescita dei consensi per Mattarella. Qual è il messaggio che i parlamentari stanno mandando ai loro leader?
“Guardi non si tratta di un messaggio a Mattarella che mi sembra sia stato molto chiaro sulle proprie intenzioni ma sono la certificazione della sfiducia di molti parlamentari nei confronti dei propri leader. Vedo in giro qualcuno che festeggia i voti a Mattarella ma bisogna stare attenti perché quando si tratta di diventare conservatori perché si ha il terrore delle scelte della propria classe dirigente non è un bel segnale. Tra l’altro per il Parlamento sarebbe abbastanza svilente costringere Mattarella al bis”.

Malgrado la forza dei suoi numeri, il centrodestra è in tilt. Prima il voto di FdI su Crosetto, poi l’astensione nel quarto scrutinio. Che sta succedendo?
“Il centrodestra non c’è più perché è imploso quando due partiti sono entrati al Governo e uno è rimasto all’opposizione. Ma non c’è più soprattutto perché Forza Italia continua a essere un partito padronale e Berlusconi non si limita a tenere le redini sul proprio partito ma anche su Lega e Fratelli d’Italia visto che sono stati a cuccia finché lui non ha sciolto le riserve tirandosi fuori dalla corsa. In più negli ultimi giorni emerge un Salvini in veste quasi renziana che vuole solo farsi notare, un po’ come fanno i disturbatori tv, visto che tutti i giorni dice di avere un nome che poi non arriva. Vede, nel centrodestra è in corso una guerra per la leadership e stanno usando la partita per il Quirinale per definire i ruoli interni. Quanto tutto ciò sia etico non devo dirlo io”.

Da ieri anche il centrosinistra ha la sua rosa di nomi: Mattarella, Draghi, Amato, Belloni e Cartabia. Tra questi ne vede uno che potrebbe spuntarla?
“Sulla capacità di rivestire il ruolo ci si avventura su un sentiero scivoloso. In passato abbiamo applaudito all’elezione di presidenti poi risultati mediocri mentre abbiamo accolto con sospetto altri che poi hanno finito in grande splendore, uno su tutti Mattarella. Sulla Belloni credo sia possibile una convergenza anche se a me spaventa l’idea che un funzionario diventi presidente della Repubblica. Questo perché in quel ruolo non basta conoscere la macchina amministrativa ma bisogna conoscere le dinamiche politiche. Inoltre affidare la presidenza della Repubblica e del Consiglio a due personalità esterne alla politica e che si vantano di non farne parte, mi lascia perplesso. Gli altri nomi mi sembra soltanto che fotografino la stanchezza del centrosinistra”.

Crede che la partita sia vicina alla conclusione?
“Se questa fosse un’elezione portata avanti da segretari di partito responsabili, sarebbe impossibile risolverla in una notte. Poiché in questa elezione gli attori stanno semplicemente cercando di accrescere il proprio prestigio, dico che, purtroppo, potrebbe succedere di tutto”.