Charlie Gard mobilita tutto il mondo. Da Trump all’ospedale Bambin Gesù, tutti pronti ad accogliere il piccolo di 10 mesi

Charlie Gard mobilita tutto il mondo. Da Trump all'ospedale Bambin Gesù, tutti pronti ad accogliere il piccolo di 10 mesi

Il caso Charlie Gard, il bimbo britannico di dieci mesi affetto da una rara e incurabile malattia genetica, ha colpito tutti. Non solo Papa Francesco, ora anche Donald Trump e l’ospedale pediatrico Bambin Gesù. “Se possiamo aiutare, saremo felici di farlo”, ha detto The Donald. Il presidente degli Stati Uniti, il paese in cui Chris Gard e Connie Yates, genitori del piccolo, volevano portare Charlie alla ricerca di nuove cure, si è insomma messo a disposizione.

Insieme alla proposta del tycoon è arrivata anche quella dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma che si è detto “pronto ad accoglierlo”. A darne notizia è stata la presidente della struttura capitolina Mariella Enoc, che è in contatto con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, per capire “se esiste la possibilità di un eventuale trasferimento”. “Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci – spiega la presidente – Ma siamo disponibili ad accogliere il bimbo per il tempo che gli resterà da vivere”.

Charlie Gard, ricordiamo, è affetto da sindrome da deplezione del DNA mitocondriale: una malattia molto rara e degenerativa che colpisce i geni causando un progressivo deperimento muscolare. Patologia di cui si conoscono solo 16 casi in tutto il mondo.