Ci risiamo, Letta traballa. Parlamentari e ministri Pdl pronti a lasciare se il Cav decade

Quanto trapelava già dall’ora di pranzo è stato confermato questa sera. I parlamentari e i ministri pidiellini sono compatti e pronti a dimettersi qualora il Senato decidesse di votare l’estromissione del Cavaliere dalla carica di senatore. Le dimissioni sono state approvate per acclamazione.

Le reazioni
“Si tratta di un’irresponsabile pagliacciata”, secondo il Partito democratico. Che attraverso il suo segretario Guglielmo Epifani ha affondato il colpo: “Le decisioni e i toni incredibili usati oggi dal Pdl sono l’ennesima prova di irresponsabilità nei confronti del Paese”. Nessun problema per i cinque stelle che tramite Nicola Morra hanno semplicemente commentato con un “voteremo la sua decadenza”. Lo stesso Berlusconi, in linea con i suoi falchi, è tornato all’attacco: “E’ in corso un’operazione che sovverte lo stato di diritto”. Ma il più allarmato dalla riunione di oggi sembra essere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si è detto pronto a verificare le conclusioni dell’Assemblea Pdl del pomeriggio.

Il riepilogo di giornata
I falchi sono tornati all’attacco a ora di pranzo. Qaundo sono trapelate da fonti di partito la possibile consegna ai capigruppo di Camera e Senato Renato Brunetta e Renato Schifani delle proprie dimissioni alla presenza del presidente Silvio Berlusconi. Secondo quanto si apprende, sarebbero stati i falchi del Pdl nel corso della riunione a palazzo Grazioli di oggi all’ora di pranzo a chiedere lo scioglimento immediato delle Camere. Per ottenerlo avrebbero pensato alle dimissioni di massa. La prima proposta avanzata sarebbe stata quella di abbandonare il mandato di parlamentari dopo il voto sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, operazione che sarebbe scattata solo in caso di via libera da parte della Giunta. Poi sarebbe prevalso un orientamento più duro, che prevederebbe l’iniziativa già per stasera alle 19 quando Berlusconi riunirà deputati e senatori. Le colombe, però, stanno provando a placare gli animi e a far rientrare nei ranghi quella che sarebbe una clamorosa azione.

Cambio di residenza
Intanto Silvio Berlusconi ha spostato la propria residenza in via del Plebiscito a Roma, dove si trova Palazzo Grazioli. Una scelta che secondo fonti politiche arriverebbe proprio per scontare la pena nella capitale, che siano domiciliari o servizi sociali.