Cingolani si sdoppia sul nucleare. “Parlavo da fisico, non da politico”. Ma mentre il ministro sogna le centrali l’aumento del costo dell’energia mette a rischio pure il Pnrr

Mentre il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, sogna il nucleare sicuro il Pnrr è a rischio a causa del caro bollette.

“Siccome in futuro dovremo valutare energie diverse e non è detto che le energie rinnovabili possano bastare, allora valutiamo anche altre ipotesi che non possono essere il nucleare di vecchia generazione. I rompighiaccio vanno con motori nucleari. Ci sono studi in questo momento per capire se questi motori che già esistono possono diventare dei grossi generatori. Io non ho detto ‘facciamo il nucleare’, il mio era solo un invito a fare ricerca e sviluppo”. È quanto ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, tornando a parlare del nucleare (leggi gli ultimi articoli).

Il ministro dice di aver parlato di nucleare da fisico, non da politico.

“Al netto dei leoni da tastiera – ha detto il ministro – non è successo niente di particolare. Io questa cosa l’ho detta da fisico, non da politico. Il nucleare non emette anidride carbonica. Non è colpa mia, è così. Dal punto di vista dell’atto delegato sull’energia della Ue, che guardava solo ai gas serra, risulta verde, mi dispiace ma è così. Si tratta di uno specifico aspetto che non va ideologizzato. Abbiamo due referendum che hanno detto che il nucleare in Italia non va fatto”.

“La legge dice questo e non si discute. La tassonomia – aggiunge Cingolani – ha fatto una cosa diversa: ci sono 14 Paesi in Ue che usano il nucleare, L’Italia no, questo e’ fuori discussione. Ma a questi 14 Paesi veramente qualcuno può dire che adesso non si investe più? Io non sono un appassionato di nucleare, non farei una grande centrale nucleare, ma mi fate vedere cosa succede con la quarta generazione? Non bisogna temere quello che non si capisce, bisogna studiarlo”.

L’aumento del costo dell’energia l’anno prossimo rischia di essere maggiore dell’intero pacchetto del Pnrr

“E’ bene avere il Pnrr”, ha detto poi Cingolani, ma “bisogna lavorare bene ora” per poter traguardare al 2050. “Questo Piano non ci mette in sicurezza del tutto” perché “l’aumento del costo dell’energia l’anno prossimo rischia di essere maggiore dell’intero pacchetto del Pnrr”. “Dobbiamo pensare di aver fatto molto bene in questi 5 anni, in modo che scaduti questi 5 anni e finito questo finanziamento straordinario, il paese sia robusto e in grado di andare avanti fino al 2050 alla decarbonizzazione totale”.

“Ha ragione il ministro Cingolani! Per non mettere a rischio posti di lavoro, ripresa economica, attuazione del Pnrr e risparmi delle famiglie, occorre un sostanzioso decreto per limitare gli aumenti di luce e gas, come altri Paesi europei stanno già facendo” ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini.