Clan camorristi pronti alla guerra, scatta il blitz al rione Traiano di Napoli. Arrestate 29 persone e sequestrato l’arsenale da guerra dei clan

Clan camorristi pronti alla guerra, blitz al rione Traiano di Napoli. Arrestate 29 persone e sequestrato l'arsenale da guerra dei clan

Clan camorristi pronti alla guerra, scatta il blitz al rione Traiano di Napoli. Arrestate 29 persone e sequestrato l’arsenale da guerra dei clan

Ventinove arresti e il sequestro di uno sterminato arsenale da guerra e di un ingente quantitativo di stupefacenti. Questo il risultato del blitz dei carabinieri, coordinati dalla Dda partenopea, che ha colpito al cuore il clan Sorianiello di Napoli.

Tutti loro, a seconda delle posizioni, sono ritenuti gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione abusiva di arma da fuoco.

Clan camorristi pronti alla guerra

Tra gli arrestati ci sarebbero anche i presunti mandanti ed esecutori materiali dell’omicidio di Desmond Oviamwonyi e del ferimento di Morris Idahosa, entrambi maturati nel maggio del 2020 e nell’ambito del medesimo contesto camorristico. Un blitz in cui sono stati sequestrati ben 15 chili di sostanza stupefacente riconducibile al clan e un vero e proprio arsenale da guerra che, secondo gli investigatori, serviva per regolare i conti con i clan rivali.

Armi che, secondo gli inquirenti, sono la prova della forza di intimidazione del gruppo criminale nel controllo del territorio che veniva esercitata anche e soprattutto attraverso la contrapposizione armata con clan rivali. Non solo. L’indagine ha potuto documentare anche numerosi episodi estorsivi nella gestione delle attività illecite.

A custodire l’arsenale e lo stupefacente riconducibile al clan Soraniello, organizzazione malavitosa che agisce sotto il controllo dell’Alleanza di Secondigliano, sarebbe stato un fruttivendolo.

Piantedosi esulta per l’operazione contro il clan Sorianiello

“Quotidiane e capillari azioni di contrasto alla criminalità organizzata, per garantire migliori condizioni di legalità e sicurezza sui territori. Un impegno costante di magistratura e Forze dell’ordine per assicurare una sempre maggiore presenza dello Stato nelle aree più difficili del Paese”. Questo il commento a caldo sull’operazione da parte del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

“Un contributo fondamentale nella lotta al malaffare, all’illegalità e al degrado per costruire, in sinergia con tutte le Istituzioni, migliori prospettive di vita per i nostri cittadini” ha concluso il ministro.