Come funziona la tassa sugli extraprofitti delle banche

Il governo ha annunciato l'arrivo di una tassa sugli extraprofitti delle banche: come funziona, cosa prevede e a quanto ammonta il prelievo.

Come funziona la tassa sugli extraprofitti delle banche

Prima della pausa estiva, nell’ultimo Consiglio dei ministri pre-vacanze, il governo ha introdotto una tassa sugli extraprofitti realizzati dalle banche grazie al rialzo dei tassi d’interesse. Una mossa a sorpresa, inserita tra i due decreti omnibus varati in Cdm, che porterà non a tassare i profitti degli istituti, ma a effettuare un prelievo sul margine d’interesse (e non sull’utile netto). Ma come funziona e cosa prevede la tassa sugli extraprofitti che il governo spera di poter utilizzare per finanziare anche la manovra?

Come funziona la tassa sugli extraprofitti delle banche

L’imposta della tassa viene determinato applicando l’aliquota pari al 40% sul maggior valore tra due basi imponibili, utilizzando quella che è la somma maggiore. In pratica si effettua il prelievo se il margine d’interesse del 2022 eccede di almeno il 5% il valore relativo al 2021. Il tetto sale al 10% nel caso in cui il confronto sia tra il 2023 e il 2021.

In ogni caso l’imposta non potrà essere superiore a una quota pari al 25% del valore del patrimonio netto risultante alla data di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso il primo gennaio del 2023. Il versamento non darà luogo ad abbattimenti fiscali: non sarà, quindi, deducibile.

Quando si paga la tassa sugli extraprofitti delle banche

La tassa deve essere versata entro il sesto mese successivo a quello di chiusura dell’esercizio, “antecedente a quello in corso al primo gennaio 2024”. Quindi il governo punta ad avere i soldi già quest’anno, con l’intenzione di usarli per una legge di Bilancio che si preannuncia complicata. L’esecutivo punta a incassare tra i due e i tre miliardi da questa misura. Secondo un’analisi di First Cisl i primi cinque istituti nel primo trimestre di quest’anno hanno superato i 10 miliardi di utili netti, con un aumento del 66% rispetto all’anno precedente.

A cosa servirà la tassa

Secondo quanto dichiarato dal governo, le intenzioni è di utilizzare questa tassa per finanziare altre voci, a partire da quelle relative a tasse, stipendi e sostegni ai mutui. In particolare il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha spiegato che il prelievo “andrà ad alimentare le voci sul taglio delle tasse” oltre che il “sostegno per i mutui sulla prima casa”.

Le conseguenze: crollano i titoli bancari

L’annuncio a sorpresa del governo sull’introduzione della tassa sugli extraprofitti delle banche ha avuto un effetto immediato sui titoli degli istituti, che questa mattina sono crollati in Borsa. Perdono tutte le grandi banche: Bper Banca, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Monte Paschi Siena, Unicredit, Mediobanca.