Comportamenti opachi e clientelari alla Banca Popolare di Bari. Parla Accoto (M5S): “Sulla trasparenza non si transige. Chi ha avallato prestiti garibaldini non va coperto”

“Nel caso della Popolare di Bari il mercato, annacquato da comportamenti opachi e clientelari, ha fallito”. Non ha dubbi la senatrice M5S, Rossella Accoto.

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto salva-Popolare di Bari: 900 milioni, tramite Invitalia, finanzieranno Banca del Mezzogiorno-Microcredito Centrale per rilanciare l’istituto di credito. Una soluzione che vi soddisfa?
“Ci soddisfa perché crediamo che in questo caso sia l’unico modo per proteggere risparmiatori e imprese, cogliendo l’occasione per creare quella Banca pubblica per gli investimenti che rappresenta un nostro storico obiettivo per il rilancio dell’economia, soprattutto nel Sud. Quando il mercato funziona, ben venga. Ma nel caso della Popolare di Bari il mercato, annacquato da comportamenti opachi e clientelari, ha clamorosamente fallito”.

Di Maio è stato chiaro: salvare i risparmi dei cittadini; nessuna pietà per i manager e gli amici degli amici che hanno ridotto la Popolare di Bari in queste condizioni; pubblicazione dei nomi dei debitori che hanno contribuito a creare il buco. I vostri alleati vi seguiranno?
Non potranno fare altro che seguirci. La trasparenza su chi ha avallato prestiti garibaldini e chi li ha ricevuti deve essere un obiettivo di tutta la politica. Lo dico anche in veste di senatrice marchigiana, che sa quanto sul mio territorio abbia influito drammaticamente la gestione dissennata di Banca Marche, una delle banche poste in risoluzione negli anni scorsi. Non credo che qualcuno in Parlamento voglia intestarsi una battaglia di copertura di certe pratiche gelatinose, anche nel caso della popolare pugliese. Se così fosse se ne assumerebbe la responsabilità di fronte al Paese”.

Contestate la nomina di Blandini a commissario della Popolare di Bari da parte di Bankitalia. Le riserve hanno a che fare con il suo precedente ruolo di componente del comitato di sorveglianza nel commissariamento di Banca Tercas?
“Sul profilo di Blandini c’è come minimo una questione di opportunità. Il precedente ruolo nella questione Tercas, poi assorbita dalla Popolare di Bari con tutto il carico di crediti deteriorati che ancora oggi appesantiscono la banca pugliese, non rendevano certo ideale una nuova nomina a commissario della Popolare di Bari. Diciamo che non abbiamo iniziato col piede giusto”.

Di Maio chiede anche di verificare tutti i controlli fatti sulla Popolare di Bari per accertare, anche alla luce della relazione inoltrata al Consiglio dei ministri da Bankitalia, se si potesse fare di più. La Vigilanza di Palazzo Koch torna nel mirino dei Cinque Stelle?
“Guardi, già in questi giorni diverse inchieste giornalistiche stanno mettendo in evidenza come già nel 2010 ci fossero stati controlli di Bankitalia che avevano addirittura vietato l’espansione della Popolare di Bari. Poi la stessa Bankitalia ha pensato che la popolare pugliese fosse adatta ad assorbire la malandata Tercas. Insomma, mi pare evidente che qualcosa non sia andato come doveva”.

Intanto è ancora al palo la Commissione d’Inchiesta sui crac bancari. Il caso Popolare di Bari ne rilancia la necessità? E con quali obiettivi e priorità?
“La Commissione deve partire immediatamente, e su questo Luigi Di Maio è stato chiarissimo. Gli obiettivi sono quelli previsti nella legge istitutiva, fare chiarezza su tutto quello che è successo nella recente storia bancaria e fare proposte per evitare opacità future”.