“Con l’inceneritore Gualtieri crea un business dei rifiuti”: parla Zuccalà (M5s)

Dopo l'avvio della gara per l'inceneritore parla il capogruppo M5s in Regione Lazio, Adriano Zuccalà: "Crea un business dei rifiuti".

“Con l’inceneritore Gualtieri crea un business dei rifiuti”: parla Zuccalà (M5s)

Adriano Zuccalà, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Lazio, Gualtieri ha annunciato, in pompa magna, l’avvio della gara sul termovalorizzatore: il sindaco sta basando tutto il suo mandato solamente sull’inceneritore? Lo fa per nascondere insuccessi in altri campi?
“Gualtieri pensa di vendersi ai romani come il sindaco che risolverà il problema dei rifiuti a Roma. La verità è che con il Rapporto presentato ieri non solo non si dà una risposta all’emergenza rifiuti nella capitale, ma si nascondono tutte le carenze e le urgenze che dopo due anni di immobilismo sono sotto gli occhi di tutta la cittadinanza: la mobilità e il traffico completamente allo sbando; le scuole in sofferenza con fondi ridotti all’osso; le zone periferiche completamente abbandonate al degrado. Allora ci propone un mostro inquinante che vuole nascondere sotto un grande giardino verde per farci credere che sia ‘green’. Pensa di poter prendere in giro i cittadini?”.

Lei ha parlato di ritardi sul cronoprogramma: quando arriverà davvero l’impianto? Dal bando emergono tempistiche differenti rispetto a quelle annunciate e promesse dal sindaco di Roma?
“Ho avuto poco tempo per leggere tutta la documentazione relativa al bando di gara, che solo oggi dopo 2 anni viene resa pubblica. Dopo aver registrato già 4 mesi di ritardo rispetto ai tempi annunciati da Gualtieri, oggi viene messa nero su bianco la smentita a quella che è stata la sua balla più grande: l’impianto non entrerà in funzione nel 2025 per il Giubileo, e neanche nel 2026 come dichiarato più volte, ma forse nel 2028, come riportato nel cronoprogramma allegato al bando. Il dubbio è lecito: o Gualtieri non legge i documenti tecnici oppure mente sapendo di mentire”.

Dalla lettura del bando per l’inceneritore, ci sono altre criticità che emergono?
“Senza dubbio la viabilità. Anche qui Gualtieri viene smentito perché non si parla da nessuna parte di trasporto dei rifiuti su rete ferroviaria, bensì di un traffico di mezzi pesanti pari a 12 l’ora, quindi un camion ogni 5 minuti che dovrà percorrere strade già fortemente stressate. Inoltre il teleriscaldamento annunciato rimane pura utopia: si legge infatti che né gli edifici di Pomezia, né quelli di Albano-Ariccia risultano idonei alla distribuzione della rete di teleriscaldamento. Per far funzionare l’impianto si utilizzeranno annualmente risorse idriche e di gas pari a quelle di un quartiere da 1500 abitanti, per bruciare ogni tipo di rifiuto, mettendo una pietra tombale sull’economia circolare. Di circolare abbiamo solo il titolo a effetto del progetto, “Parco delle risorse circolari”, e i 7,4 miliardi di euro che gireranno intorno all’impianto”.

L’inceneritore di Santa Palomba costerà tantissimo, come certificato anche dallo stesso sindaco capitolino, e porterà con sé un giro d’affari enorme: si sta avviando un vero e proprio business dei rifiuti a Roma e nel Lazio?
“Denunciamo da tempo che si tratta di un’operazione volta a creare un business dei rifiuti, ma non solo per Roma, per tutto il centro Italia. Infatti l’impianto è progettato per sotterrare definitivamente la differenziata a Roma e raccogliere i rifiuti di tutto il centro Italia. Emerge anche un “paracadute” importante per l’investitore: l’impianto dovrà avere garantite le 600mila tonnellate di rifiuti da trattare per i prossimi 33 anni. Questo vuol dire che quando finalmente la Capitale e la Regione Lazio potranno contare su una differenziata che supera il 70%, rendendo di fatto inutile il nuovo impianto, questo dovrà ricevere comunque le sue 600mila tonnellate e continuare a lavorare. Gualtieri sta di fatto condannando il nostro futuro e quello dei nostri figli, sfruttando un territorio – Pomezia, Ardea, i Castelli Romani – che è ormai da anni un’eccellenza nel ciclo virtuoso dei rifiuti”.

Di recente anche la maggioranza regionale ha un po’ preso le distanze dall’inceneritore, come dimostrerebbe un intervento in Aula alla Pisana: crede che si possa ancora far qualcosa e che il presidente, Francesco Rocca, si muoverà in tal senso o ormai è una partita chiusa?
“Abbiamo ascoltato in Consiglio regionale, per voce di un membro della maggioranza, che Rocca non è favorevole all’impianto di Santa Palomba. Questo apre una speranza per la nostra Regione, ma è il momento di muoversi subito e in maniera coordinata per fermare questa follia targata Gualtieri e risolvere nell’immediato il problema dei rifiuti nel Lazio con le soluzioni alternative che abbiamo già presentato. Non c’è più tempo da perdere”.