Concessioni balneari di Ostia, il Consiglio di Stato dà ragione alla Raggi sulle gare pubbliche

Concessioni balneari di Ostia, il Consiglio di Stato dà ragione alla Raggi sulle gare pubbliche bandite durante la sua amministrazione

Concessioni balneari di Ostia, il Consiglio di Stato dà ragione alla Raggi sulle gare pubbliche

Poco alla volta, il tempo sta dando ragione all’ex sindaca Virginia Raggi come appare evidente con l’ultima sentenza relativa alle concessioni balneari del litorale romano. “E anche sulla vicenda delle gare per gli stabilimenti balneari di Ostia, il Consiglio di Stato ci ha dato ragione: le gare che avevamo bandito con la presidente Giuliana Di Pillo per riassegnare con criteri trasparenti la gestione di 46 tra stabilimenti e chioschi, mettendo fine ad anni di proroghe infinite, erano fatte bene e andavano confermate!”.

Raggi esulta per la sentenza sulle concessioni balneari

Questo quanto scrive su Facebook l’ex prima cittadina di Roma. “Ma, siccome quando si fanno le cose per bene rompendo determinati equilibri, si pestano evidentemente tanti piedi, quella gara era stata immediatamente impugnata al Tar dai vecchi concessionari, il Tar aveva dato loro ragione attaccandosi alla mancata approvazione in Aula del Pua (Piano di Utilizzazione degli Arenili)”.

“E la nuova amministrazione del Municipio 10 a guida Pd, invece di impugnare la sentenza e pretendere trasparenza, aveva immediatamente annullato le procedure riassegnando tutti gli spazi ai vecchi concessionari” insiste Raggi.

Concessioni balneari di Ostia

“Un nuovo operatore, che aveva vinto la nostra gara, però, non si è rassegnato e ha impugnato quella sentenza e in questi giorni il Consiglio di Stato ha finalmente ‘rimesso la chiesa al centro del villaggio’: la Direttiva Bolkenstein che dal 2006 imponeva di assegnare concessioni su aree pubbliche (quali, ad esempio, gli stabilimenti balneari) attraverso gare e procedure pubbliche, va seguita e noi avevamo fatto bene”.

“Cosa succede adesso? Gli operatori che avevano partecipato alla nostra gara e che hanno ottenuto l’aggiudicazione devono poter lavorare, negli altri casi la nuova amministrazione dovrà bandire nuove gare. Una cosa è certa: indietro, stavolta, non si torna!”, conclude Raggi.

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