Il Conclave ha deciso: alle 18.08 è arrivata la fumata bianca ed è stato eletto il nuovo Papa. Il nuovo Papa è il cardinale americano Robert Francis Prevost. Si chiamerà Leone XIV, come è stato annunciato dalla finestra di San Pietro. Sarà il primo pontefice americano.
La notizia della fumata bianca è stata accolta anche dal suono delle campane di piazza San Pietro, piazza in cui si sono ritrovati anche oggi migliaia di fedeli in attesa della fumata. Il nuovo Papa è stato eletto al quarto scrutinio, nel secondo giorno del Conclave, come avvenne anche nel caso di Joseph Ratzinger. Sulla base delle norme della costituzione apostolica, l’elezione avviene se un candidato ha raggiunto i due terzi dei voti. Con 133 cardinali votanti, servivano 89 voti.
In mattinata – prima delle due votazioni con fumata nera – era stato il cardinale, decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re ad auspicarsi che proprio oggi, in serata, sarebbe arrivata la scelta e avremmo saputo il nome del nuovo pontefice. La fumata bianca che annuncia l’elezione del 267esimo Papa è stata accolta da una folla che si è riversata a piazza San Pietro: tantissime le persone con il telefono in mano che hanno voluto riprendere lo storico momento della fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina.
Le prime parole del nuovo Papa Leone XIV
Subito dopo l’annuncio, il nuovo Papa Leone XIV si è affacciato dalla finestra di San Pietro per le sue prime parole ed è stato accolto dal boato di circa 100mila persone presenti in piazza. “La pace sia con tutti voi”, sono state le prime parole del pontefice. “Questo è il primo saluto del Cristo risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anche io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone e i popoli, tutta la terra. La pace sia con voi”, ha poi proseguito il pontefice.
Il Papa ha parlato di una pace “disarmata e disarmante”. Subito dopo il nuovo pontefice ha ricordato Papa Francesco e la sua voce “che benediva Roma” e il mondo intero nel giorno di Pasqua. “Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione – ha aggiunto – Dio ci vuole bene, ci ama tutti e il male non prevarrà. Senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti, siamo discepoli di Cristo. Il mondo ha bisogno della sua luce, l’umanità necessita di lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi a costruire i ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo, sempre in pace”. E poi ha di nuovo ringraziato Papa Francesco. Il Papa ha ricordato di essere agostiniano.
Un saluto speciale il pontefice l’ha rivolto alla chiesa di Roma: “Dobbiamo cercare insieme come essere una chiesa missionaria, una chiesa che costruisce ponti e dialogo, sempre aperta a ricevere tutti come questa piazza, tutti coloro che hanno bisogno”. Prevost ha anche parlato in spagnolo, rivolgendosi a una diocesi del Perù, dove lui per anni ha vissuto. Poi è tornato all’italiano, parlando di una chiesa che vuole essere “sinodale” e che “cerca sempre la pace, la carità, di essere vicino a coloro che soffrono”. Il Papa ha chiesto anche, con un Ave Maria, una grazia speciale per la “pace nel mondo”. Il Papa ha anche concesso l’indulgenza plenaria.
Fumata bianca, il Conclave ha deciso
La fumata bianca uscita dal comignolo della Sistina (e proseguita per più di cinque minuti) annuncia l’elezione del nuovo Papa. Ma il nome dell’eletto è stato comunicato dopo poco più di un’ora dalla fumata. La comunicazione è avvenuta, come di consueto, da piazza San Pietro con il classico “Habemus Papam”.