Si prevede una durissima richiesta di condanna per l’ex capitano della Concordia, Francesco Schettino. “Dio abbia pietà di Schettino, perché noi non possiamo averne alcuna”, la dice lunga l’affermazione del pm Stefano Pizza che ha concluso la sua parte di requisitoria al processo sul naufragio della Costa Concordia dopo aver elencato le colpe attribuite all’imputato. Ora si attende la richiesta di condanna che sarà formulata più tardi dal pm Maria Navarro. Secondo l’accusa, quella sera, Schettino utilizzò carte inadeguate e arrivò in ritardo sulla plancia. Il pm sottolinea che il capitano avrebbe dato ordini inadeguati e confusi, come nel caso delle indicazioni fornite al timoniere, senza indicare tempi precisi. Il comandante sarebbe arrivato in plancia in ritardo, accompagnato da persone estranee, non avrebbe controllato la rotta e omesso di pianificarne una nuova.
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