Congresso Pd, sempre più sostenitori per Orlando. Sinistradem, Rete dem e parlamentari vicini a Goffredo Bettini ed Enrico Letta spingono per il ministro della Giustizia

Cresce il consenso intorno a Orlando sostenuto da Sinistradem, Retedem, il campo democratico di Goffredo Bettini, i parlamentari vicini all'ex premier Letta

All’assemblea di SinistraDem a Roma Gianni Cuperlo e il candidato alla segreteria del Pd Andrea Orlando hanno pochi dubbi: “La scissione doveva essere evitata”. Il primo a prendere la parola è stato Cuperlo che ha indicato nel ministro della Giustizia l’unica alternativa per unire un partito ormai non più unito. Senza far mancare accuse di populismo all’ex premier. “Dobbiamo tornare in asse con il mondo di fuori, senza ostilità nei confronti di un solo uomo. Se chi è vicino non ha forza o autonomia per fermarti bisogna che siano altri per imporre un cambio di passo o di stagione. E non è un’ostilità verso una persona che con il governo ha fatto anche cose importanti – migranti, battaglia in Ue, diritti civili, carceri – ma la ragione vera di quell’alternativa vive altrove, nel fatto che questo non è più un Paese stabile e serve una svolta con cui la sinistra può scrivere un capitolo nuovo”.

Con gli ultimi sviluppi dell’inchiesta Consip, che rischia di rivelarsi un boomerang per il futuro di Renzi, cresce il consenso intorno a Orlando sostenuto da Sinistradem, Retedem, il ‘campo democratico’ di Goffredo Bettini, i parlamentari vicini all’ex premier Enrico Letta. Insomma cresce l’ala Orlando proprio come un segnale di discontinuità nei confronti del renzismo. 

Quando è stato il turno di Orlando per parlare non è mancata la stoccata verso il terzo incomodo della corsa alla segreteria: “Emiliano sbaglia, le primarie non sono un referendum su Renzi. Lavoriamo per un partito che non sia più personale ma si basi una classe dirigente, la riscoperta di parole come eguaglianza o misericordia. Non userò toni populisti perché il consenso costruito con il populismo è un veleno che ti tiene prigioniero”. Sempre Orlando ha voluto tenere fuori dal Congresso Pd inchieste giudiziarie e questioni di Governo. La sfida è appena cominciata.