Il Consiglio dei ministri approva la delega fiscale senza i voti della Lega. C’è anche la revisione del Catasto. Draghi: “Le rendite restano invariate”. Franco: “Il sistema sarà più efficiente e meno distorsivo”

Il Consiglio dei ministri ha approvato la delega fiscale. Non hanno votato i ministri della Lega che non hanno preso parte alla riunione.

Il Consiglio dei ministri approva la delega fiscale senza i voti della Lega. C’è anche la revisione del Catasto. Draghi: “Le rendite restano invariate”. Franco: “Il sistema sarà più efficiente e meno distorsivo”

Il Consiglio dei ministri ha approvato la delega fiscale. Non hanno votato i ministri della Lega che non hanno preso parte alla riunione. “La sostanza del Cdm di oggi – ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa (qui il video) – è stata la discussione e l’approvazione della delega fiscale. Vorrei puntualizzare che la legge è una legge delega e quindi è una legge generale che poi andrà riempita da contenuti con un ulteriore momento di confronto”.

“Nella legge delega – ha spiegato ancora il presidente del Consiglio – c’è una riformulazione del catasto, si procederà quindi anche ad una revisione delle rendite catastali. L’impegno è che nessuno pagherà di più o di meno. Le rendite restano invariate, è un’operazione di trasparenza ma non cambia l’imposizione fiscale sulle case e sui terreni”.

“La sostanza del Cdm di oggi – ha aggiunto Draghi – è stata la discussione e l’approvazione della delega fiscale. Vorrei puntualizzare che la legge è una legge delega e quindi è una legge generale che poi andrà riempita da contenuti con un ulteriore momento di confronto. Per l’esercizio della delega ci saranno otto mesi di lavoro. Si può avere la sensazione che questa sua l’ultima parola sul fisco ma per fortuna o purtroppo il processo non è così semplice, prenderà molti anni”.

“Il nostro sistema fiscale – ha spiegato il ministro dell’Economia, Daniele Franco – è stato disegnato 50 anni fa, nei primi anni ’70, dopodiché ci sono state molteplici innovazioni, ma il disegno va aggiornato. Il Parlamento nella prima parte dell’anno ha svolto un grandissimo lavoro di indagine e ricognizione, coagulato in un documento di sintesi che è il punto di partenza di questa delega”.

“Quello esaminato è un disegno di legge delega – ha detto ancora il ministro – con cui il governo chiede al Parlamento l’autorizzazione a emanare entro 18 mesi uno o più decreti delegati. La collaborazione su questa materia è assolutamente essenziale. La riforma è un’opportunità verso un sistema che sia più efficiente e meno distorsivo”. Il sistema fiscale, che dovrebbe nascere dalla delega e dai conseguenti decreti delegati, ha spiegato ancora Franco, sarà “più efficiente e meno distorsivo”.

Lo strappo di Salvini: “Non contiene quello che era negli accordi”.

“Non voto la Delega fiscale – ha detto il leader della Lega Matteo Salvini – perché non contiene quello che era negli accordi. I ministri della Lega non possono averla in mano alle 13.30 per una riunione alle 14. Non è l’oroscopo, non è possibile avere mezz’ora di tempo per analizzare il futuro degli italiani. C’è qualcosa da cambiare nella modalità operativa. C’è un’ipotesi di aumento di tasse che la Lega non avalla”.

“La riforma del catasto – ha poi ribadito il lader della Lega nel corso di una conferenza stampa (qui il video) – va bene quando parla di emersione degli immobili fantasma. C’è un punto che prevede che il milione di immobili inesistenti diventi esistente, questo è corretto, ma il punto che invece lascia trasparire un aumento è quando per valutare un immobile passi dai vani ai metri quadri. Tassare la casa in questo momento sarebbe una follia. C’è una rimodulazione dell’Iva non meglio definita, non c’è nulla sulla rottamazione delle cartelle esattoriali, non c’è nulla sulla flat tax, anzi si ipotizza l’aumento dal 15 al 23% della mini flat tax e il superamento dell’Irap è assolutamente generico”.

Dall’archivio: Prima le Comunali e poi il Catasto. La riforma fiscale slitta ancora. Scontro in maggioranza sulla revisione degli estimi. E stavolta pure Draghi deve adeguarsi.